Seconda sconfitta in due finali per i viola nell’arco di 15 giorni: dopo il ko con l’Inter in Coppa Italia anche quello il West Ham in Conference League
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Perdere una finale fa male, malissimo. Perderne due, a distanza di 15 giorni, è come subire un colpo letale. Dopo il ko di due settimane fa contro l’Inter nell’atto conclusivo della Coppa Italia a Roma, per di più dopo essere stata in vantaggio, la Fiorentina torna da Praga con un’altra, enorme, delusione. A vincere la seconda edizione della Conference League è stato il West Ham, con il gol decisivo di Bowen segnato all’ultimo minuto. Nessun nuovo trofeo europeo in bacheca (che manca dal lontano 1961, con la vittoria della Coppa delle Coppe) e anche una pesante aggravante.
Fiorentina fuori dall’Europa, ma non è ancora detta l’ultima parola…
La vittoria nell’atto conclusivo della terza competizione europea per importanza avrebbe concesso alla squadra di Vincenzo Italiano di poter partecipare alla prossima Europa League. Non solo la gioia del successo, quindi, ma anche un ulteriore step nel processo di crescita di una società ambiziosa che ha voglia di fare e di progredire, come dimostra l’imminente apertura del “Viola Park” il nuovo centro sportivo voluto fortemente dal presidente Commisso. Con la sconfitta della Fiorentina, quindi, il calcio italiano dice addio alla possibilità di poter portare otto squadre nelle prossime coppe europee: Napoli, Lazio, Inter e Milan in Champions League, Atalanta e Roma in Europa League e Juventus in Conference League. Ma per i viola non è ancora detta l’ultima parola.
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A tenere aperto ancora uno spiraglio per il club di Commisso c’è la “questione Juventus“. I bianconeri hanno chiuso i loro contenziosi con la giustizia italiana patteggiando, ma rimane aperta la querelle con la Uefa che potrebbe decidere di escludere il club bianconero dalle coppe europee per un anno. In tal caso i viola, arrivati ottavi in campionato, prenderebbero il posto della Vecchia Signora in Conference League. Con l’obiettivo di vincerla.