Domani sera Brighton e Manchester City, dopo aver raggiunto entrambi i loro obiettivi, si affronteranno nella penultima giornata di Premier
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Nel weekend hanno raggiunto i loro obiettivi stagionali e ora si affronteranno a mente libera in un match che prevede un altissimo livello di spettacolo. Pep Guardiola e Roberto De Zerbi, uno contro l’altro, come sette mesi fa. Ma in questo arco di tempo molte cose sono cambiate. Il City era un po’ ingolfato e rincorreva la sorpresa Arsenal, il Brighton aveva cambiato allenatore da poco, visto lo “scippo” di Graham Potter da parte del Chelsea. Ma se ci si poteva aspettare una rimonta da parte dei fenomeni in azzurro, nessuno si sarebbe immaginato che quella del Brighton diventasse una vera e propria favola sotto la guida dell’italiano.
Guardiola incensa De Zerbi: “E’ tra i più influenti degli ultimi 20 anni, è come…”
Quella partita finì 3-1 per il Manchester City, ma da allora l’ex tecnico del Sassuolo ha cucito un abito di gala intorno alla sua squadra, capace di sbalordire tutta l’Inghilterra. L’anno prossimo, per la prima volta nella sua storia, il Brighton disputerà una coppa europea (l’Europa League per l’esattezza) e gran parte del merito è il suo. La partita già di per sé sinonimo di spettacolo tra queste due formazioni, non avendo neanche interessi di classifica, potrebbe diventare un vero e proprio show. E Guardiola, alla vigilia, ha voluto incensare, ancora una volta, De Zerbi: “Quando è arrivato pensavo sarebbe stato grande, ma non così presto”, ha detto in conferenza.
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“Fate attenzione a quello che dico, perché sono sicuro di avere ragione: Roberto De Zerbi è uno degli allenatori più influenti degli ultimi 20 anni”, ha sentenziato Pep. “Ho fatto i complimenti a lui e alla squadra per questo traguardo incredibile della qualificazione in Europa. Non c’è nessuno al mondo che giochi come il Brighton: ha uno stile unico. La sua squadra crea 20-25 occasioni a partita, di gran lunga più degli avversari. E monopolizza il pallone come non vedevo fare da tanto tempo”. Poi la conclusione con un paragone decisamente interessante: “La sua squadra è unica, come un ristorante stellato Michelin“.