L’Inter è a un passo dalla finale di Champions League che manca da 13 anni: nell’Euroderby i nerazzurri partono con il vantaggio del 2-0 dell’andata
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Ancora un piccolo passo. Quello più difficile, quello più bello. Questo distanzia l’Inter dalla finale di Champions League di Istanbul. Una partita che manca da 13 anni, da quel 22 maggio 2010 quando, con Mourinho in panchina, i nerazzurri completarono il favoloso triplete schiantando sotto il cielo di Madrid il Bayern Monaco con la doppietta di Diego Milito. Serve però ancora uno sforzo, con i rivali di sempre. Perché il doppio vantaggio dell’andata è un’ottimo punto di partenza, ma può anche essere un’arma a doppio taglio e per questo c’è da evitare cali di tensione.
Inzaghi scalda il clima del derby: “L’arbitro è francese come…”
In un San Siro ovviamente esaurito e più ricco che mai (si sfonderà il muro dei 12 milioni di incasso, sgretolando il record per il calcio italiano di 10 milioni stabilito nella gara d’andata) tutti vogliono che la festa si completi. Ma manca l’ultimo step. Il Milan molto probabilmente riavrà Leao: c’è da capire come starà il portoghese ma comunque è sempre, in ogni, caso l’arma più pericolosa dei rossoneri. L’Inter invece dovrebbe schierare gli stessi 11 dell’andata, senza nessuna variazione. “Dopo il 2-0 di mercoledì – ha spiegato Inzaghi – dipende da noi. Sappiamo chi andremo ad affrontare, ma siamo in un ottimo momento e siamo pronti per una sfida di questa importanza. Noi non ci sentiamo già in finale: abbiamo un meritato vantaggio nel primo incontro, ma non abbiamo fatto nulla”.
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Poi l’allenatore nerazzurro scalda l’ambiente con una frase un po’ polemica riguardante la designazione arbitrale ricaduta sul francese Turpin: “Per quel che riguarda l’arbitro di domani sera, gli amici mi hanno fatto notare che è francese e che il Milan in rosa ha quattro giocatori francesi… Per noi nessun problema e massima fiducia”.