Accusa pesantissima verso uno dei talenti più puri della Formula1, dopo l’ultimo GP vacilla anche la sua credibilità, ansia in scuderia
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È stata una settimana critica per molti quella del weekend di Miami, il circuito cittadino ha messo in evidenza i problemi di alcune scuderie e tra queste la Ferrari è stata purtroppo ancora la prima della lista. Max Verstappen ha recuperato senza problemi 10 posizioni di svantaggio piazzandosi primo avanti al suo compagno di squadra e al solito combattivo Fernando Alonso, a seguire Russel, Sainz, Hamilton e Leclerc in un escalation che ha visto alcuni dei migliori combattere per i piazzamenti peggiori. Inevitabile puntare gli occhi anche su di loro in questo 2023 anomalo in cui forse non solo le auto stanno dando filo da torcere alle scuderie.
In pochi avrebbero criticato il talento di Charles Leclerc fino allo scorso anno, il monegasco, infatti, è sempre sembrato tra i migliori in pista, con l’unica colpa, semmai, di avere a disposizione un auto non degna del suo talento. In questo inizio di stagione, tuttavia, anche la sua condotta non sembra essere stata delle più impeccabili e tra gli addetti ai lavori cominciano ad arrivare anche le prime critiche.
Uno dei primi a criticare Charles Leclerc è stato proprio Martin Brundle, un suo ex collega che ha calcato forte la mano non sui problemi della Ferrari ma su quelli del pilota. “Continua a rompere pezzi e perdere opportunità, Charles è veloce come gli altri se non anche più veloce, ma pare non avere un limite! Deve smettere di fare tutti questi errori, ormai sono passati anni, deve capire qual è il limite e non superarlo ogni volta!”.
Queste le parole dell’ex pilota che denotano, comunque, una stima profonda per il talento puro di Charles Leclerc. A quanto pare, però, serve anche la testa, un fattore più difficile da governare quando si scalpita in cerca di risultati che continuano a non arrivare. Al momento però, anche il compagno di squadra è avanti in classifica e ritrovare l’ordine, quindi, sembra doveroso, almeno per non finire più indietro di quanto i limiti della sua macchina gli impongano di stare.