Il serbo, dopo la sconfitta con Musetti a Montecarlo, è impegnato nell’Atp 250 di Banja Luka in Bosnia, il torneo gestito da lui e dalla sua famiglia
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E’ tornato in campo Novak Djokovic. Il numero 1 del mondo non è stato inserito nel tabellone dell’Atp 500 di Barcellona, ma ha deciso di partecipare all’Atp 250 di Banja Luka, in Bosnia, n quello che per lui non solo è il torneo di casa, ma di fatto è gestito da lui e dalla sua famiglia. Per Nole queste partite sono importanti per trovare la miglior condizione e una maggior confidenza con la terra dopo i primi mesi dell’anno giocati sul cemento.
L’obiettivo del serbo è quello di accrescere la condizione in queste settimane in vista dei Master 1000 di Madrid e Roma e soprattutto per il Roland Garros, lo scoglio più complicato da oltrepassare per lui in vista dell’ultimo vero traguardo che manca nella sua straordinaria carriera: il Grande Slam. Djokovic è solo lontano parente del giocatore perfetto che tutti conoscono non solo per questione atletiche ma anche fisiche: il dolore al gomito non è così lieve come si pensava e sta creando qualche grattacapo.
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Questo si è notato anche nel primo match contro il talentuoso francese classe 2004 Luca Van Assche, unico giocatore sotto i 19 anni ad essere in top 100, 87 per la precisione. Djokovic ha anche ceduto il primo set, perdendolo al tie break per 7-4 e ha dovuto alzare il livello per evitare la seconda sconfitta contro un “millenial” nell’arco di una settimana dopo il ko con Lorenzo Musetti. Il serbo si è quindi aggiudicato il secondo parziale 6-3 e il terzo 6-2: ai quarti affronterà il vincente del match tra Lajovic e Barrere.