La vittoria contro Novak Djokovic è sicuramente stato il momento più bello della carriera del classe 2002 che accede ai quarti di finale dell’Atp di Montecarlo
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E’ stata una giornata ricca di colpi di scena e spettacolo quella dedicata agli ottavi di finale all’Atp di Montecarlo. Il primo Master 1000 dell’anno sulla terra rossa ha iniziato a riservare diverse sorprese. Dopo la vittoria di Jannik Sinner su Hurckaz e il ritiro di Matteo Berrettini, è arrivata però la sorpresa più inaspettata di tutte che risponde al nome di Lorenzo Musetti.
Musetti e la scritta polemica sulla telecamera: cosa significa?
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Il classe 2002 ha battuto in rimonta il numero 1 del mondo Novak Djokovic al termine di una partita incredibile, che l’azzurro sembrava aver perso a metà del secondo set. Un’impresa straordinaria che aveva sfiorato in passato (nel Roland Garros 2021 era andato avanti 2-0 contro il serbo per poi arrendersi al quinto set) e che ieri è diventata realtà. La sua incredulità a fine partita è lo specchio delle emozioni che il giocatore di Carrara stava provando. Non è stato un periodo facile per Musetti: nelle ultime settimane ha cercato di dare continuità sul rosso in tornei minori, ma raccogliendo poco o nulla. Anzi sono arrivate sonore sconfitte contro giocatori decisamente alla sua portata, tanto che intorno a lui è stata montata qualche polemica.
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Proprio per questo al termine del match contro il serbo, l’italiano ha scritto maliziosamente sulla telecamera “Supercoach…?“. Un sassolino da togliersi dalla scarpa, ovviamente, ma cosa ha voluto dire? Il riferimento è alle critiche che, a ogni momento di difficoltà, travolgono Simone Tartarini, il tecnico di Lorenzo. Sui social e non solo si leggono sempre più spesso frasi come: “A Musetti serve un supercoach. Così non farà mai il salto di qualità per diventare un grande“.
Il legame tra il coach e il giocatore, però, è qualcosa di speciale. Tartarini ha praticamente cresciuto fin da piccolo Musetti, vivendo in simbiosi. Per questo il carrarino ha voluto rimarcare quanto sia importante per lui il suo allenatore e che non abbia bisogno di aiuti esterni.