Mattia Binotto sente ancora sua la Ferrari, spiegati i motivi della partenza infausta della scuderia, la colpa sarebbe tutta di…
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Inevitabile che Mattia Binotto si senta ancora parte del progetto Ferrari ed i motivi sono semplicissimi, la SF-23 è di buona parte figlia sua, visto che già dall’estate 2022 il muretto ha abbandonato lo sviluppo della macchina in gara per pensare a quella del futuro. A conti fatti poi, l’ingegnere di Losanna seppur non riuscendo a vincere non si era mai allontanato da questa possibilità, per lo meno non come in questa stagione in cui la Ferrari sembra addirittura possibilmente proiettata a diventare la quarta potenza in gara, superata non solo da Red Bull ma anche da Aston Martin e Mercedes. Ma quali sono i motivi del fallimento? Proprio l’ex team principal sembra avere la risposta.
Evidentemente è già arrivato il momento di togliersi qualche sassolino dalla scarpa per Mattia Binotto, dimissionario forzato di Ferrari ed accusato speciale non dell’insuccesso, ma del mancato balzo in avanti definitivo della scuderia. A conti fatti però, meglio quello che un salto indietro come quello a cui stiamo assistendo in questa stagione, salto che potrebbe portare ad anni di buio totale davvero inaspettati.
Un fulmine a ciel sereno le prestazioni di inizio stagione della scuderia di maranello, soprattutto dopo i test al simulatore che davano la vettura un secondo più veloce rispetto a quella della passata stagione. Un tale divario con la realtà, quindi, non può essere frutto del caso ma di qualche errore commesso ai box.
Proprio su questo verte la teoria di Mattia Binotto, secondo la quale il team è il colpevole dell’insuccesso. Non è quindi la sua macchina ad andar male ma tutto ciò che gira intorno, in particolare sarebbe stato il set up scelto per Leclerc e Sainz ad aver rovinato questo inizio di campionato in cui vincere magari sarebbe stato impossibile, ma mantenere saldo il secondo posto invece no.
Se fosse solo questo tuttavia potremmo tirare un sospiro di sollievo in vista delle prossime gare. L’impressione però è che ci sia ben altro dietro le difficoltà della Ferrari e che per risolvere Vasseur sarà costretto a fare gli straordinari.