Francesco Totti rompe il silenzio e racconta così la storia dell’avventura più bella che mai gli potesse capitare. La sue parole sono musica per le orecchie.
Non poteva starsene in silenzio proprio nel giorno che fu per lui la gloria, un passaggio fondamentale della sua vita.
Stiamo parlando di Francesco Totti, ex Pupone e capitano dell’AS Roma il cui nome negli ultimi tempi finisce con estrema frequenza tra le pagine principali dei quotidiani sportivi di gossip per la nuova relazione con Noemi Bocchi.
Totti ha messo definitivamente da parte il passato con Ilary Blasi, dalla quale ebbe tre bellissimi figli e a causa della quale dovrà esprimersi di fronte alla legge per un inevitabile divorzio.
Oggi però per l’ex capitano giallorosso è tempo di ricordi e festeggiamenti per ciò che rappresentò per lui la svolta di una vita. Stiamo parlando di un evento speciale grazie al quale tutto ebbe inizio per lui
Dopo aver ammirato documentari e film sulla vita di un campione come Francesco Totti, oggi è arrivato il momento del più bel ricordo in assoluto.
L’ex Pupone ha rotto il silenzio via social per ricordare a tutti gli appassionati di sport e di calcio quello che fu per lui l’episodio che cambiò per sempre la sua vita.
“Oggi è un giorno speciale” esordisce l’ex campione giallorosso perché alle 17,43 di 30 anni fa nasceva una stella, una meteora che poi nel tempo avrebbe conquistato il tempio di Roma e il cuore di cittadini e tifosi della Capitale.
Era il 28 Marzo del 1993 durante un Brescia-Roma in Serie A quando l’allora coach Boskov fece alzare dalla panchina indicando che a breve avrebbe fatto l’esordio ufficiale in maglia giallorossa.
Da quel momento in poi tutto cambiò e la carriera di Francesco Totti prese così il volo. Aveva solo 16 anni quando fece il suo ingresso allo stadio Rigamonti che segnò “la mia lunga ed infinita storia d’amore con la Roma”.
Il video caricato sui social ha aperto il cuore di appassionati che non hanno perso tempo nell’elogiare con parole e frasi al miele un personaggio simbolo ai piedi del Colosseo, colui il quale avrebbe da li a poco ereditato persino la fascia da capitano mantenendola sul braccio fino all’ultimo giorno prima dell’addio ufficiale al calcio.