Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi è arrivata anche l’ufficialità: l’allenatore italiano lascia gli Spurs, l’esperienza è durata poco più di un anno
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Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi è arrivata anche l’ufficialità: Antonio Conte lascia il Tottenham. Si tratta di una risoluzione consensuale del contratto che sarebbe scaduto a giugno e non sarebbe comunque stato rinnovato in ogni caso. L’addio è quindi stato anticipato solo di qualche mese, ma certamente non può che fare rumore. L’esperienza dell’allenatore barese con gli Spurs è durata poco più di un anno, senza grandi soddisfazioni.
Quello che è sembrato chiaro negli ultimi tempi è che a Conte mancasse tremendamente l’Italia. Nelle ultime settimane, anche dopo l’operazione che lo ha costretto ad uno stop forzato, non sembrava più lui. Poi lo sfogo dopo il pareggio per 3-3 contro il Southampton ha accelerato il processo di addio che sembrava ormai scontato. A pesare sono state anche le perdite, a pochi mesi di distanza, di tre amici del tecnico: Gian Piero Ventrone, Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli.
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E cosa riserva il futuro? Di certo la sua volontà è quella di ritornare in Italia. In primis per stare più vicino alla famiglia e poi perché la nostalgia del nostro campionato è tangibile. Chiaramente, per farlo, dovrà ridimensionare le sue pretese economiche: nessun club, anche sfruttando il decreto crescita, potrà garantirgli i 18 milioni di euro annui che guadagnava a Londra.
Non è da escludere anche l’ipotesi di un anno sabbatico, anche se la prossima estate potrà essere quella dei grandi stravolgimenti in panchina nei top club italiani: ad esclusione di Spalletti, tutti gli altri non sono sicuri di rimanere alla guida delle loro squadre. Nel cuore di Conte c’è ovviamente la speranza di un ritorno alla Juventus, specialmente ora dopo l’addio di Agnelli, ma anche un Inter bis e, perché no, nuove esperienze al Milan o alla Roma, che già lo aveva cercato in passato, non sono da escludere.