La Fifa ha da poco annunciato che la prossima edizione passerà da 32 a 48 partecipanti, ma iniziano ad esserci i primi problemi organizzativi
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Il Mondiale 2026 sarà quello dei grandi cambiamenti. L’edizione che si disputerà negli Stati Uniti, Canada e Messico sarà la prima ad avere 48 partecipanti, invece che le consuete 32. L’idea della Fifa è quella di aprire quindi sempre più il torneo ad altre nazionali, rendendolo ancora maggiormente un vero e proprio evento planetario e per questo il numero delle partite raddoppierà: da 64 a 104, ben 40 in più. Le squadre saranno suddivise in 12 gironi da quattro e passeranno ai sedicesimi di finale le migliori due di ogni raggruppamento più le otto migliori terze.
Gli impianti che ospiteranno le partite sono ovviamente tutti all’avanguardia e di ultima generazione e, a differenza del Qatar, non dovranno essere costruiti da zero nell’arco di pochi anni. La cosa certa, già annunciata dagli organizzatori, è che semifinali e finali verranno disputate tutte negli Stati Uniti, ma nelle ultime ore è sorto un problema non di poco conto. Lo stadio individuato per ospitare la finale sarebbe stato il SoFi Stadium di Los Angeles: l’arena che ospita le partite della franchigia della NFL dei Los Angeles Rams, costata 4,5 miliardi di euro. Inaugurato nel 2020, è stata la sede del Super Bowl dell’anno scorso.
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Tutto scontato? Neanche per sogno. Per rispettare i regolamenti della FIFA, la larghezza del campo dovrebbe essere aumentata, forse fino a 20 metri, il che significherebbe rimuovere alcuni posti vicino al campo e alzare la superficie di gioco. Questo però andrebbe contro un’altra prerogativa del massimo organo del calcio mondiale: la finale deve essere giocata in un impianto da almeno 80.000 posti, capienza che non sarebbe raggiunta nel caso in cui si dovesse allargare il campo da gioco.
Per questo gli organizzatori stanno già vagliando altre soluzioni: tra queste c’è lo stadio di New Jersey (82.000 posti), con un fuso orario migliore per gli spettatori europei.