Agnelli torna alla carica sul progetto della Superlega: le sue dichiarazioni rilasciate nelle scorse ore.
PER NON PERDERTI NESSUN AGGIORNAMENTO SEGUICI SUL NOSTRO INSTAGRAM
Dopo le dimissioni dal CDA della Juventus, l’ex presidente continua a parlare della Superlega promuovendo il progetto ideato insieme a Real e Barcellona. Al ‘de Telegraaf’, l’ex numero uno bianconero spiega le ragioni affinché questo progetto debba prendere corpo: “Le federazioni internazionali non hanno alcun riguardo per i problemi dei club – riporta ‘Sportmediaset’ – Il monopolio della UEFA deve essere spezzato, il fine è garantire ai club un futuro finanziariamente stabile a prescindere dalla qualificazione alla Champions. E’ un problema di tutti, senza di essa sarebbe impossibile programmare a lungo termine.”
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> DAZN sorprende tutti: scelta clamorosa, l’ira degli utenti sul web
Agnelli torna alla carica: obiettivo Superlega, le sue parole
”La Superlega nasce proprio per questo motivo: giocare con i più forti e avere quella stabilità economica tale da non doversi preoccupare per il futuro, così da programmare per anni senza il rischio di non avere introiti, dunque con maggiori opportunità finanziarie e sportive. Nel 2019 eravamo pronti, lo era anche Ceferin; i top club dell’ECA si erano accordati, avevamo studiato un nuovo formato. Tuttavia, i club che non rientravano in questo discorso si sono lamentati, hanno fatto cambiare idea al presidente della UEFA che ha poi fatto ciò che sappiamo. In seguito, la Uefa ha deciso di bloccare il progetto ma noi volevamo comunque continuare su quella strada. Il resto è noto a tutti. Se la Superlega partirà o meno, dipenderà dalla Corte di giustizia europea”.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Riparte il campionato: come abbonarsi a DAZN in un minuto
”Per me la Superlega è necessaria perché nel giro di poco tempo il pubblico si allontanerà dal calcio. Questo formato, dotato ovviamente di promozioni e retrocessioni, offre pari opportunità ai club, servono campionati più equi, dunque maggiore democrazia sportiva. La Uefa ha il monopolio, in primavera sapremo se questo discorso potrà andare avanti oppure no” ha concluso.