Dopo i problemi al piede che l’hanno costretto a qualche settimana di stop, il tennista ligure è tornato in campo in Sud America sulla terra rossa
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Se da un lato del mondo (Europa e Medio Oriente) la maggior parte dei tennisti sono impegnati sul cemento (indoor e outdoor), dall’altra parte del mondo, in Sud America, gli specialisti della terra sono tornati a calpestare la loro superficie preferita. I due tornei di Buenos Aires e Rio de Janeiro, infatti, sono un buon antipasto per la stagione sul rosso che inizierà in primavera con gli impegni di Madrid, Montecarlo, Roma e poi l’attesissimo Roland Garros.
Tra questi c’è sicuramente Fabio Fognini, che proprio sul rosso ha conquistato i suoi migliori risultati della carriera, uno su tutti la vittoria nel Master 1000 di Montecarlo. Il tennista ligure ha superato i problemi al piede che lo avevano costretto ad alcune settimane di stop dopo l’apparizione all’Australian Open, dove non è andato oltre il primo turno, eliminato dal padrone di casa Kokkinakis. In Argentina la settimana scorsa, Fabio, non è parso al massimo della condizione, uscendo di scena ancora nel primo match contro Djere.
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Il tennista di Arma di Taggia aveva però rassicurato sulle proprie condizioni, dicendo che aveva bisogno di giocare per migliorare il suo status fisico. Nel primo turno a Rio, Fognini si è trovato di fronte il cileno Tomas Barrios Vera, numero 196 al mondo. Impegno abbordabile sulla carta, così come è stato confermato in campo.
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Dopo un primo set vinto agevolmente per 6-2, l’azzurro ha condotto bene anche il secondo ma una pioggia torrenziale ha interrotto il suo match proprio ad un passo dalla conclusione (5-2 40-40 e servizio). Fognini terminerà la sua partita in giornata e poi si troverà di fronte nel secondo turno, con ogni probabilità, il numero 2 al mondo Carlos Alcaraz.