Dieta dell’orologio, risultati impressionanti: scopriamo insieme di che cosa si tratta e come funziona.
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Giovanna Muscogiuri, endocrinologa della Federico II di Napoli, è l’inventrice della dieta dell’orologio, un risultato ottenuto dopo anni di studio tra il rapporto tra nutrizione e obesità. Come ha rivelato in un’intervista a ‘Il Corriere del Mezzogiorno’, ha studiato la correlazione tra l’alterazione del ritmo circadiano e l’insorgenza di patologie come l’obesità, il diabete di tipo 2, l’ipercolesterolemia.
”Insieme ai colleghi e al mio gruppo di ricerca, abbiamo studiato diverse caratteristiche tra cui i ritmi circadiani: chi va a dormire alle 2 di notte, ad esempio, svolge il più delle proprie attività nella parte finale della giornata. Questo tipo di profilo è un soggetto a rischio per le patologie del metabolismo”.
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”Ad esempio, nel caso delle persone obese occorre molto di più che una dieta e dei farmaci; bisogna saperne di più sulle sue abitudini del ritmo circadiano e correggerle qualora ce ne sia bisogno. In questo entra in gioco la dieta dell’orologio, dunque una serie di accorgimenti alimentari che aiutano il paziente a riconciliarsi con il ritmo circadiano. A cena sono consigliati alimenti ricchi di triptofano come il latte e la frutta secca, che con il rilascio della melatonina aiutano a prendere sonno. In questo, ci sono anche delle abitudini da rispettare per non allontanare il sonno, come evitare l’utilizzo del computer e degli smartphone nelle ore serali.”
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Dunque, la dottoressa dà dei consigli utili per tutti coloro che preferiscono la notte al giorno, in correlazione con alcuni fattori che possono portare a delle problematiche di peso ben precise.