“Calendario a 72 partite” NBA, la rivoluzione è già qui: annuncio pazzesco che potrebbe stravolgere tutto tra lo stupore generale.
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Il numero delle gare in NBA comincia ad essere un problema per diversi giocatori e allenatori. In tal senso, qualcuno ha ipotizzato di rivedere il calendario per consentire ai giocatori di gestire meglio le forze fisiche, consentendo così anche agli allenatori di mettere in campo sempre una formazione adeguata con un turnover mirato.
Per garantire uno spettacolo davvero ai massimi livelli, il coach Steve Kerr ha espresso le proprie considerazioni in merito: “Per salvaguardare lo spettacolo e i tifosi che fanno sacrifici per vedere i loro beniamini, sarebbe meglio se le gare della NBA si stabiliscano a 72: se togli 10 partite dal calendario tutti sanno com’è andata la stagione. Questo gioverebbe ai giocatori, avrebbero più tempo per riposarsi, per allenarsi e per evitare infortuni. Bisogna guardare al lungo periodo” ha detto.
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“Calendario a 72 partite” NBA, cosa può accadere
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Nell’ultimo match disputato dai Golden State Warriors, il tecnico ha tenuto a riposo Steph Curry, Klay Thompson, Draymond Green e Andrew Wiggins dopo le fatiche all’overtime contro Boston. Jordan Poole è stato il miglior marcatore con 32 punti, nonostante fosse reduce dai 43 punti di Boston.
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Poole sembra aver guadagnato tante posizioni nel corso delle ultime settimane e per Kerr è ormai diventato un titolare inamovibile in questo momento della stagione.