L’ammissione di Marcell Jacobs non lascia spazio ad interpretazioni: ecco che cosa è successo all’atleta in un’intervista a La Stampa.
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Marcell Jacobs non ci sta e continua a dire la sua su quanto è accaduto con l’agenzia sportiva fondata da Fedez. A ‘La Stampa’, il corridore non ha usato giri di parole per spiegare la situazione in cui si è trovato durante il periodo in cui era legato all’agenzia stessa: “Nel 2018 avevo deciso di affidarmi a loro perché credevo che potesse essere un salto di qualità notevole per la mia carriera. Alla fine mi sono reso conto che non è mai stato sviluppato un vero progetto e che non gli importava niente di me. La dimostrazione? Quando ho vinto a Tokyo mi hanno scritto il giorno dopo, prima erano troppo impegnati a fare selfie al mare.”
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L’ammissione di Marcell Jacobs: dichiarazioni forti
“Mi sono reso conto di tutto nel giro di qualche mese, si sono fatti belli davanti ai miei occhi quando, in realtà, forse non sapevano nemmeno a che cosa stavano andando incontro. C’era poca trasparenza, mi sono accorto che non potevo fidarmi e che avevo bisogno di qualcuno qualificato, non loro.”
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“Le batoste servono, ti aiutano a crescere, a migliorarti e capire meglio. Se prendi botte eviti di rifare lo stesso errore. Eppure non pensavo di essere una figura ingestibile” ha detto. Intanto le parti si ritroveranno in tribunale: Jacobs, che ha chiesto la rescissione del contratto, si è già affidato ad un’altra agenzia con sede a Londra ma lo stesso Fedez ha impugnato la causa ritenendo non valida la scelta di rescindere, ritenendola illegittima.