L’alcol, se assunto in quantità smoderate, può causare danni ingenti all’organismo. Per questo motivo in Irlanda verrà applicata sulle bottiglie di vino un’etichetta simile a quelle delle sigarette con su scritto “bere vino fa male”.
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Partiamo dal principio dell’argomento: bere vino giornalmente fa male? Come in ogni cosa ci vuole moderazione: l’abuso non porta mai a conseguenze positive in nessun caso. Un bicchiere di vino a pranzo ed uno a cena può fornire diversi benefici per l’organismo: innanzitutto contiene molti antiossidanti, ovvero sostanze che ritardano il più possibile l’invecchiamento cellulare evitando la contrazione di malattie degenerative come Parkinson, Alzheimer o formazioni tumorali. Inoltre agisce positivamente sul colesterolo e migliora la circolazione sanguigna. Al contrario però può causare un aumento ingente di peso poiché un bicchiere di esso può apportare tra le 80 e le 150 calorie. Su tutte queste fondamenta sta facendo leva la Coldiretti contro la decisione irlandese di applicare un’etichetta sulle bottiglie di vino con su scritto “bere fa male“.
“Bere vino fa male”, le etichette sulle bottiglie come le sigarette
L’autorizzazione dell’UE ha concesso all’Irlanda di applicare tale etichetta non solo sul vino ma anche sulla birra e su altri liquori.
“È una decisione pericolosa e falsifica la realtà – dice il direttore della Coldiretti sarda Luca Saba -. Si assimilano due piani opposti come il consumo smodato dell’alcool è quello del vino che non è tra l’altro alcool ma un alimento. Il consumo fuori controllo anche degli alimenti più neutri e salutari fa male alla salute.”
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Inoltre l’associazione continua a far leva sul fatto che il vino sia inserito nella Dieta Mediterranea, una delle migliori alimentazioni presenti al mondo. Dichiarare questo prodotto derivante dall’uva come nocivo implicherebbe che neppure la Dieta Mediterranea sarebbe sicura. La Coldiretti teme che tale proposta possa essere accettata anche in Italia compromettendo fortemente il mercato del vino, piazza in cui l’Italia detiene il primato incontrastato.
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Infine si conclude spiegando che l’alcolismo è un problema da affrontare sicuramente a faccia aperta ma che non può essere ricondotto al consumo di birra e vino quanto ai super alcolici.