La notizia era ormai nell’aria da un paio di settimane, ma ieri è arrivata l’ufficialità delle dimissioni di Mattia Binotto da team principal della Ferrari
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La notizia era ormai nell’aria da un paio di settimane, ma ieri, martedì 29 novembre, è arrivata anche l’ufficialità: Mattia Binotto si è dimesso dal ruolo di team principal della Ferrari. Era a capo della scuderia dal 2019 e lavorava a Maranello da quasi trent’anni. Fatali per il suo futuro sono stati gli errori commessi durante l’ultima stagione, annata in cui la Rossa sembrava poter essere tornata competitiva per la vittoria del Mondiale. Dopo un ottimo inizio, però, l’affidabilità della macchina è venuta meno e diverse scelte ai box incomprensibili hanno segnato il destino.
Sicuramente la società si sarebbe aspettata qualcosa in più in questo 2022. Magari non la vittoria del Mondiale, ma cercare di rimanere in scia della Red Bull fino alla fine. Invece Verstappen ha dominato la stagione, conquistando anche il record di vittorie in un solo anno e la Ferrari ha dovuto lottare fino all’ultimo Gp di Abu Dhabi per ottenere il secondo posto nella classifica piloti con Charles Leclerc.
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Binotto ha rilasciato ieri le ultime toccanti dichiarazioni ringraziando la Ferrari per i fantastici anni trascorsi insieme ma anche difendendo il suo operato: “Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati”, ha detto.
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L’ormai ex team principal ha poi augurato il meglio alla scuderia per il futuro, dicendosi sicuro che possa ottenere i massimi traguardi in futuro. “Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile“, ha concluso.