Dopo un buon inizio di stagione la Ferrari ha visto dominare il Mondiale dalla Red Bull e soprattutto da Max Verstappen, vincitore di 14 gare
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Sarebbe sicuramente potuta essere una stagione migliore per la Ferrari. Dopo l’ottimo inizio, infatti, il Cavallino ha fatto intravedere grande vulnerabilità sia nell’affidabilità della macchina sia nelle scelte del box che in molte occasioni hanno fatto perdere posizioni importanti. Quando mancano solo due Gp alla fine del Mondiale, Charles Leclerc ha vinto solamente tre gare, l’ultima delle quali in Austria, mesi fa. Il dominio di Max Verstappen è stato totalitario con il passare delle settimane e il suo successo non è mai stato in dubbio.
Ferrari, stagione negativa: ecco il motivo del flop
Il pilota olandese ha conquistato addirittura 14 vittorie finora, un vero e proprio record in Formula 1. La Red Bull ha dimostrato grandissima affidabilità e SuperMax non ha mai tradito le attese. E pensare che in questa seconda parte di stagione le “Rosse” sarebbero dovute essere favorite con la nuova power unit, anche per provare le nuove componenti per il 2023.
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Le attese, però, non sono state rispettate e il Gp di Città del Messico è stato tragico, sia in qualifica che in gara. Gli esperti hanno analizzato le cause della débacle: non è stato solo un problema di assetto, come ci hanno fatto credere in Ferrari, ma anche di motore. Perché era in una versione depotenziata per non accusare problemi con l’altura della capitale messicana, eppure non ha reso.
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Il problema riscontrato sarebbe stato al compressore una vibrazione che produce anche il fischio di cui si era lamentato Leclerc fin dalle prove. Entrando meno aria il compressore della power unit lavora peggio che nelle condizioni normali e lo ha ammesso anche Mattia Binotto, sottolineando difficoltà della power unit per il dimensionamento del turbo della Rossa, penalizzata, a quell’altitudine, più degli avversari.