Notizia che stravolge la Formula1, è arrivata l’ufficialità, la decisione ha dell’incredibile e potrebbe rimescolare le carte in tavola
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Non sembrano finire le sorprese in Formula1 nemmeno in questo momento in cui il mondiale sembrava non dover dire più nulla, è infatti appena arrivata la notizia che la classifica, dopo l’ultimo GP in USA, è stata ancora modificata, decisione inaspettata che infiamma il web. La concitata modifica è avvenuta in seguito all’ennesimo ricorso presentato da una delle scuderie in gara, si torna in zona punti.
Il “caso Alonso” è risolto, l’ex Ferrari ha avuto la meglio
Confermato il settimo posto per Fernando Alonso che nel GP americano aveva messo a segno una prestazione davvero di livello rimontando fino alla settima posizione dopo l’incidente iniziale che lo aveva coinvolto e che sembrava destinato a compromettere la giornata.
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Solo poche ore dopo la fine della gara il colpo di scena è stato la penalizzazione di ben 30 secondi inflitta all’ex Ferrari che avrebbe quindi visto sfilarsi da sotto tante posizioni fino a finire al 15esimo posto in classifica e senza punti portati a casa.
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La penalizzazione è stata concordata in seguito alla denuncia formale di Haas che aveva accusato l’Alpine di non aver messo in pista un’auto sicura come regolamento prevede, durante un sorpasso infatti lo specchietto dell’auto di Fernando Alonso si è staccato, fortunatamente senza conseguenze, ma innescando la bomba proprio per mano dei sorpassati.
Dopo la prima decisione della commissione di gara di accettare la protesta formale di Haas è arrivato però il ricorso di Alpine, lo specchietto si sarebbe staccato non per la mancata messa in sicurezza ma a causa dell’urto di inizio gara, non è stato questo però a convincere la FIA a tornare sui suoi passi bensì un motivo molto più fiscale, ovvero la protesta iniziale di Haas è stata presentata oltre tempo massimo, cioè 24 minuti dopo la scadenza di 30 minuti prevista. Nulla da fare quindi, tra alti e bassi si ritorna all’esito stabilito dalla gara, adesso però è già tempo di pensare al Messico.