Il Gp di Austin è stato vinto da Max Verstappen davanti a Lewis Hamilton e Charles Leclerc, ma la classifica finale può ancora cambiare
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Pur con il titolo di campione del mondo in tasca, conquistato matematicamente due settimane fa a Suzuka, Max Verstappen ha dettato legge anche nel Gp Americano di Austin. Il pilota olandese ha dominato la gara, riuscendo anche a rimediare ad un errore ai box che gli aveva fatto perdere parecchi secondi durante un pit stop. Da vero cannibale ha recuperato e ha superato sia Charles Leclerc che Lewis Hamilton, salendo ancora una volta sul gradino più alto del podio.
Ma a tenere banco, anche a distanza di due giorni dalla fine del Gp, sono le polemiche sulle decisioni prese addirittura a cinque ore dalla fine dalla gara da parte della Federazione che ha stravolto la classifica. I commissari hanno infatti inflitto una pesante penalizzazione a Fernando Alonso (30 secondi) per guida non sicura nel finale di gara quando cioè uno specchietto, danneggiato nel precedente incidente con Stroll, si è staccato dalla sua vettura mentre era impegnato in duello con la Haas di Kevin Magnussen. Il pilota spagnolo della Alpine è stato quindi retrocesso dal settimo al quattordicesimo posto.
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Ora è arrivato il ricorso della scuderia francese che non contesta solo il merito della sanzione presa dalla Federazione, ma anche un vizio di forma che, se confermato, evidenzierebbe un gravissimo errore commesso dai Commissari.
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Questo il comunicato diramato dalla Alpine: ” La Fia ha il diritto di esporre la bandiera nera e arancione su una vettura durante una gara se la ritiene non sicura. In questa occasione, ha valutato la vettura e deciso di non intervenire con la bandiera. Inoltre, dopo la gara, il delegato tecnico della FIA ha ritenuto la vettura legale”. La speranza della scuderia e di Alonso è quindi quella che la sanzione venga eliminata e il due volte campione del mondo possa tornare in zona punti.