Quanto costerebbe l’esonero di Allegri: Agnelli disperato, bilancio in rosso
Quanto costerebbe l’esonero di Allegri: in caso di addio, la Juventus si ritroverebbe con numerose difficoltà. Agnelli disperato: il bilancio è in rosso, ecco che cosa può succedere.
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L’esonero di Allegri torna d’attualità in casa Juventus. Dopo la clamorosa sconfitta in Israele contro il Maccabi Haifa, l’ambiente bianconero è in subbuglio per la prestazione mediocre che ha portato al risultato negativo. Le cose non sono cambiate e le recenti vittorie sono state solo un fuoco di paglia che hanno portato solo un po’ di ossigeno e nulla più. Ora tornano ad acuirsi le voci su un esonero che a detta di molti appare inevitabile.
La battuta di Arrivabene ad un tifoso (”Lo paghi tu il nuovo allenatore?”) torna prepotentemente d’attualità perché, volente o nolente, è ormai necessario. Ma la risposta è la sintesi delle problematiche interne: Allegri non è stato ancora esonerato per una questione economica e probabilmente anche a causa del traghettatore ideale a cui affidarsi da qui a fine stagione.
Quanto costerebbe l’esonero di Allegri: ecco che cosa può succedere
Come riporta ‘Calcioefinanza’, vediamo quali sono le cifre in caso di separazione: Allegri ha firmato un nuovo contratto fino al 2025 da 7 milioni di euro netti (circa 13 milioni di euro lordi annui). Dunque, considerando il suo contratto, deve percepire 19 milioni di euro netti e 36 lordi, cifre molto importanti che le problematiche di bilancio le rendono quasi inaccessibili.
Queste cifre potrebbero essere ‘accantonate’ a bilancio in un unico modo, ovvero se l’esonero si concretizzasse prima dell’approvazione definitiva del bilancio stesso. Tuttavia, la Juventus potrebbe cercare anche un’altra strada anche se di difficile attuazione; difatti, in caso di separazione consensuale con allegata buonuscita, il contratto in essere diventerebbe nullo ma la proprietà dovrebbe comunque spendere una certa cifra (comunque importante considerate le somme in ballo) per risolvere definitivamente la questione in tempi brevi.
La prima ipotesi potrebbe aiutare la proprietà a ‘filtrare’ il fair play finanziario perché il costo dell’esonero finirebbe in un bilancio non sotto esame dall’UEFA, provando così a gestire meglio le perdite e a recuperarle in tempo per presentarsi con un deficit di 60 milioni tra il 2023/24 e il 2025/26 (non includendo i costi dell’eventuale nuovo tecnico scelto).