Il Milan perde anche la gara di ritorno contro il Chelsea e vede complicarsi il percorso verso gli ottavi di finale: ma a incidere è stata l’espulsione di Tomori
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Come nella partita d’andata di settimana scorsa il Milan esce sconfitto dal confronto con il Chelsea. Ma se a Stanford Bridge la differenza tecnica e caratteriale è stata abissale, nel match di San Siro a pesare duramente sul risultato è sicuramente l’episodio accaduto al minuto numero 17 quando Tomori ha, secondo il direttore di gara Siebert, atterrato in area di rigore Mason Mount. Per l’arbitro non ci sono stati dubbi: rigore e rosso per il difensore rossonero. Da lì in poi, ovviamente, non c’è più stata partita. La decisione ha scatenato numerose polemiche non solo in campo ma anche negli studi postpartita delle varie trasmissioni.
Graziano Cesari va giù pesantissimo contro l’arbitro Siebert
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Il contatto tra il difensore inglese e l’attaccante dei Blues sembra lievissimo e dare una doppia punizione così pesante, in avvio di partita, è sicuramente una scelta che indirizza l’andamento del match. Anche la gestione successiva dei cartellini non è stata per niente apprezzata dai rossoneri che, sentitisi “derubati” dal fischio del direttore di gara tedesco, hanno protestato quasi per ogni decisione.
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A prendere le difese del Milan ci ha pensato anche l’ex arbitro Graziano Cesari ai microfoni di Mediaset, definendo la decisione dell’arbitro tedesco incomprensibile, poiché l’intensità del tocco di Tomori non è stata da calcio di rigore. Cesari poi rincara la dose: “Questa è una follia regolamentare: l’arbitro mima una trattenuta che non c’è stata”.
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L’ex arbitro poi difende l’operato del Var: “Non poteva intervenire. Dato il rigore l’espulsione è automatica e la decisione del direttore di gara ha il predominio sulla tecnologia”.