Ribery, un addio al calcio malinconico: il ginocchio non regge più

È un addio che suscita profonda malinconia quello che si sta concretizzando oggi: Franck Ribery sta per dire basta al calcio giocato. È da diverso tempo che lotta con il suo ginocchio ma quest’ultimo sembrerebbe aver avuto la meglio.

Salernitana Ribery
Ribery (foto Ansa)

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Farà male non vedere più il francese calcare un campo da calcio: con la sua velocità, la sua tecnica ed il suo tiro ha incantato gli occhi di tutti gli amanti di questo sport. Il suo palmares sembra non finire mai: una Uefa Champions League, una Supercoppa Uefa, una Coppa del Mondo per club, 6 coppe di Germania, 9 campionati tedeschi, 5 supercoppe di Germania e una Coppa di Turchia. Tutto questo senza contare i riconoscimenti personali. Chi non ha ancora negli occhi l’accoppiata Ribery-Robben che ha fatto le fortune del Bayern Monaco. Uno sulla fascia destra, l’altro su quella sinistra: letteralmente implacabili. Oggi però è arrivato il verdetto che in molti avevano previsto.

Ribery, un addio al calcio malinconico: il ginocchio non regge più

Il francese è da diverso tempo che lotta contro il suo ginocchio: quest’anno infatti ha disputato solamente 5 minuti con la maglia della Salernitana in campo.

Salernitana
Ribery (foto Ansa)

Il trentanovenne ha svolto un paio di consulti, uno a Monaco di Baviera e l’altro a Innsbruck. Nel primo caso ha fatto a visita ai suoi vecchi medici dei tempi del Bayern Monaco ed in particolar modo al suo fisioterapista Giovanni Bianchi. Proprio quest’ultimo ha consigliato al francese di dire stop al calcio.

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Continuando a praticare tale sport infatti, Ribery potrebbe sviluppare gravi complicanze al ginocchio che potrebbero impedirgli un regolare stile di vita. Smettendo invece, gli basterà una semplice pulizia della zona interessata. Il francese dunque si trova davanti ad un bivio molto complicato ma dove la scelta migliore appare chiara.

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L’addio al calcio dunque risulta molto vicino e non è da escludere che l’esterno d’attacco si prenda un ruolo dirigenziale all’interno della Salernitana. Si conclude così la storia di uno degli attaccanti più forti dell’ultimo ventennio: il suo aspetto fisico potrà anche non piacere ma palla al piede era bello come pochi al mondo.

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