Dieta e alimentazione sana, l’importanza della vitamina K: come assumerla. Scopriamo insieme questo importante nutriente che aiuta il nostro organismo a vivere meglio e in salute.
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Come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’, un’alimentazione equilibrata e sana aiuta il nostro organismo a stare meglio e a vivere in condizioni ottimali. Tutti siamo consapevoli del fatto che per vivere meglio, bene e a lungo c’è la necessità di essere accorti su più fronti, dunque mangiare il giusto e bene senza eccessi e senza abusare di cibi spazzatura. Tra i nutrienti principali favorevoli a questa situazione c’è la vitamina K, un elemento che a detta di Maria Bravo, biologa nutrizionista dell’Humanitas San Pio X, può aiutare tantissimo sotto aspetti per niente da sottovalutare: “La vitamina K aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari: ha un ruolo essenziale nella coagulazione del sangue, contrasta le emorragie e aiuta a rendere più flessibili le arterie. Contribuisce alla crescita cellulare e aiuta a prevenire osteoporosi e fratture.”
La vitamina K è presente nelle verdure a foglia, spinaci, crocifere, prezzemolo, lattuga, avocado e alghe. Nello specifico, si ritrova nei broccoli, spinaci, cavolfiori, cavolo, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, fagiolini, piselli e carote. Tra la frutta nei pinoli, kiwi, frutta secca, latte e latticini.
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Dieta e alimentazione sana, l’importanza della vitamina K
Non c’è una quantità minima o necessaria nell’assunzione: un adulto può assumerne tranquillamente anche sui 140-170 microgrammi al giorno. La rosea spiega che in casi di carenza può essere assunta anche con degli integratori specifici. La biologa, inoltre, riferisce che è raro esserne carenti e che questa possibile condizione può manifestarsi da condizioni patologiche a livello intestinale, le quali influiscono sul mancato assorbimento. Un’altra condizione è l’assunzione di cure antibiotiche prolungate, le quali possono influire sull’assorbimento della stessa vitamina.
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La carenza di vitamina K deve essere colmata assolutamente con l’integrazione suggerita dal medico; lo stesso consiglierà il quantitativo, poiché un eccesso può provocare effetti indesiderati come vomito, anemia, trombosi, sudorazione eccessiva, vampate di calore, senso di oppressione al petto.