DAZN rischia grosso: pirateria in aumento, può essere la soluzione? Ecco perché. I problemi legati all’emittente streaming e la crescita del fenomeno illegale, paradossalmente, potrebbero ridimensionare i piani delle grandi aziende.
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Il disservizio di DAZN tiene banco non solo tra gli utenti ma anche al ministero. Da 3 anni l’emittente streaming sta creando problemi ai clienti, che per le prime settimane devono sorbirsi i continui problemi tecnici che stanno diventando, purtroppo, la norma. Dopo le scuse ora è il turno degli indennizzi, anche se questa prova di ‘mea culpa’ non basta per placare l’ira degli utenti che dopo aver speso 30-40 euro al mese per abbonarsi vogliono giustamente un servizio degno di nota.
Come riporta ‘everyeye’, alcuni hanno pensato bene di disdire per tuffarsi a capofitto nello streaming illegale, meno costoso ma decisamente più affidabile rispetto a coloro che sono stati autorizzati a trasmettere in esclusiva i diritti della Serie A. Proprio le campagne anti pirateria lasciano il tempo che trovano se DAZN non è in grado di risolvere i soliti problemi che ormai da 3 anni assillano e disturbano gli utenti.
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DAZN rischia grosso: soluzione inaspettata?
Paradossalmente, l’aumento della pirateria può essere la soluzione per ritornare all’antico: un solo abbonamento di un’unica emittente a prezzi ragionevoli. Il dilagare di questo fenomeno che prende sempre più corpo nelle case degli italiani, porterà ad una drastica soluzione da parte delle sedi competenti che saranno costretti a ritornare all’antico con un unico servizio esclusivo; com’è stato negli anni passati con Sky e Mediaset, i clienti hanno il diritto di scegliere e di affidarsi a coloro che reputano i migliori ma a prezzi congrui e alla portata di tutti.
Oggi siamo arrivati a dover sottoscrivere 3 abbonamenti per vedere 16 partite da una parte, 18 dall’altra e le restanti da una terza controparte, una follia assoluta che impone un’attenta valutazione da parte del cliente, decisamente restio a sottoscrivere due-tre abbonamenti per guardare uno spettacolo che, negli ultimi anni, lascia decisamente a desiderare per quanto riguarda la qualità (parliamo proprio della Serie A).
Reputiamo una follia pagare una stima di circa 50 Euro al mese per vedere la Serie A e le coppe europee spalmate tra Sky, DAZN e Amazon Prime; è pur vero che all’interno ci sono altri sport e i campionati stranieri, ma un utente può e deve scegliere ciò che più gli aggrada senza spendere una fortuna e senza farsi derubare, una conseguenza che in Italia va sempre più per la maggiore.
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La chiosa finale è riassunta in maniera perfetta da Gigi Garanzini su La Stampa: “Ma sarà poi davvero la pirateria a uccidere il calcio, come da ieri l’altro DAZN si premura di informarci prima di ogni partita? O non saranno piuttosto i dilettanti allo sbaraglio, nella migliore delle ipotesi, che il calcio continuano a venderlo a DAZN?”