Quando non si mangia per diverse ore di seguito possono verificarsi problemi di vario tipo: ecco quello che potrebbe succedere.
Quando si digiuna o comunque si evita di mangiare per diverse ore di fila, possono verificarsi alcuni problemi. Il digiuno quotidiano può di solito variare tra le dieci e le quattordici ore circa, ovvero il tempo che si può trascorrere senza mangiare fino alla colazione del giorno successivo. Il digiuno può però anche consistere nel non ingerire cibo anche per alcuni giorni di fila. Il digiuno può dividersi in tre fasi principali. Vediamole di seguito, insieme agli effetti che possono essere provocati dal non mangiare per tantissime ore di seguito.
La prima fase del digiuno vede come fonte del nostro carburante energetico principalmente carboidrati e glucosio, che possono fornirci energia per circa ventiquattro-quarantotto ore. Trascorse queste ore, vi è una diminuzione della glicemia, che può conseguentemente portare a vertigini, mal di testa, stanchezza, e anche a sudorazione fredda. Nella seconda fase, se si continua a non mangiare, all’ipoglicemia può seguire il consumo di lipidi, mentre nella terza e ultima fase si può arrivare a quello che non è più digiuno ma vera e propria fame, con le proteine che si degradano progressivamente a causa dell’esaurimento delle riserve di lipidi e di carboidrati.
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Come detto poco sopra, tra i primi sintomi nelle primissime ore di digiuno vi è l’ipoglicemia, ma altri possibili sintomi che possono facilmente presentarsi sono ad esempio irritabilità, cattivo umore, disturbi della memoria e anche problemi di concentrazione. Senza cibo all’interno dello stomaco, l’acido gastrico porta alla gastrite, e la forte sensazione di fame può poi portare all’assunzione di grassi e di carboidrati in quantità eccessive.
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Riguardo invece alla rialimentazione in seguito al digiuno, anche in questa fase prosegue con la sintetizzazione del glucosio per poter ristabilire le riserve di glicogeno e per evitare altri problemi di ipoglicemia. Per quanto riguarda infine il numero dei pasti al giorno, l’ideale sarebbe di cinque, con l’energia che dovrebbe essere ripartita nel seguente modo: il 20% a colazione, il 10% a merenda, il 30% a pranzo, e il 30% a cena. In sintesi, il cibo dovrebbe essere mangiato ogni tre o quattro ore. Il digiuno, se gestito nel modo corretto, può però risultare anche positivo.