Secondo le ultime indagini scientifiche, ci sono almeno cinque nuovi trucchi per ridurre l’impatto dello stress sulla nostra vita di tutti i giorni: ecco quali sono.
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Nella vita di tutti i giorni ci sono tantissime cose da fare: impegni di lavoro, problemi personali da risolvere, scadenze economiche e tanti altri fattori che contribuiscono alla crescita dello stress. Spesso non si riesce a trovare una soluzione in breve tempo, altra dinamica che ne permette l’acutizzarsi e dunque, a lungo andare, la situazione diventa pericolosa soprattutto per la persona che, proprio a causa dello stress, comincia a manifestare insofferenza, o anche brutto carattere e in generale un costante senso di ansia e necessità di trovare soluzioni in tempi rapidi. Insomma, convivere con lo stress non è una passeggiata ed anzi, spesso e volentieri comporta come detto conseguenze negative che rischiano di riflettersi anche nei confronti di chi ci sta attorno, come amici, partner e famigliari, con i quali non si riesce ad andare d’accordo.
Lo stress, a conti fatti, peggiora la vita e allo stesso tempo le nostre performance in ogni aspetto di essa, soprattutto per quanto riguarda i risultati ottenuti nel mondo del lavoro. Essere stressati infatti ci porta a fare le cose di fretta, velocemente, spesso ragionandoci poco e non applicandosi nel modo corretto e come si dovrebbe. Dunque, come combattere questa problematica? Quali soluzioni o terapie esistono? Da una bella vacanza al riposo assoluto, da una breve gita fuori porta ad un periodo di stacco: i consigli sono tanti ma recentemente la scienza ha individuato cinque nuove soluzioni per combattere lo stress. Consigli che potranno rivelarsi utilissimi per chiunque ne dovesse soffrire anche per lunghi periodi, non capendo come superare il momento di difficoltà.
I cinque trucchi suggeriti dalla scienza per ridurre lo stress: ecco quali sono e come applicarli
Ridurre lo stress è davvero così facile come può sembrare? Forse. Sicuramente può contribuire attuare una serie di comportamenti positivi che aiutino a contrastarlo, come ad esempio quelli che elencheremo a breve. Va tuttavia ricordato che, sebbene consigliati dalla scienza, queste azioni hanno pur sempre un risultato soggettivo e dunque per ogni persona potrebbe rivelarsi giusto un metodo rispetto ad un altro: si tratta perciò di soluzioni che vanno sperimentate, testate, attuate in momenti di necessità per capire se effettivamente possono comportare un miglioramento dello scenario complessivo della persona stressata. E dunque se anche tu stai cercando di spezzare la tua routine e di trovare un qualcosa che possa cambiarti la giornata, aiutandoti a tranquillizzarti se necessario, ecco come cominciare. Innanzitutto, con l’attivazione del riflesso dell’immersione: si tratta sostanzialmente di ricreare una serie di reazioni e percezioni simili a quelle del momento in cui si immerge il viso nell’acqua. Per i ricercatori, questa tecnica può contribuire a ridurre fortemente l’ansia.
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Come fare ciò? Semplicemente riempiendo una grande ciotola d’acqua ed immergendo il viso al suo interno per almeno 30 secondi (o comunque per quanto si riesca a trattenere il fiato). Un altro consiglio è quello di sperimentare sensazioni forti e magari nuove, qualcosa che possa “sconvolgere” la nostra quotidianità: banalmente, potrebbe essere mordere un peperoncino oppure succhiare un limone, insomma qualcosa di caratteristico che stimoli una forte reazione sensoriale nella persona e che, di fatto, la “catapulti” nuovamente nella realtà. Per quanto possa sembrare strano, la scienza ha dimostrato che anche questo metodo funziona nella maggioranza dei casi legati a stress. Un altro comportamento che può ridurre l’ansia in modo considerevole è quello di trascorrere del tempo nella natura, lontano da tutti: se ciò non è praticamente possibile (perchè si vive in centro o distanti da posti in cui fare belle passeggiate), va sottolineato che i ricercatori stanno sperimentando un’altra via, ovvero quella di stimolare la riduzione dell’ansia attraverso fotografie o immagini che richiamano la natura. Le immagini dei frattali ad esempio, ovvero schemi che si ripetono in una scala che diventa sempre più piccola, sembrano funzionare: al pari, facendo un paragone, delle geometrie che si ritrovano nelle foglie e nei fiori.
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Un quarto consiglio che può sembrare filosofico ma che in realtà porta a grandi risultati, è quello di prendere le distanze da noi stessi: in particolare nei momenti di massima ansia, analizzarsi parlando di sé stessi in terza persona può essere una soluzione importante, come se ci “staccassimo” dal nostro corpo. Dovremmo essere in grado di analizzare la situazione in modo più chiaro e lucido, capendo effettivamente cosa c’è che non va e dunque cercando una soluzione pratica e concreta ai nostri problemi. Infine, anche provare a sbadigliare è stato dimostrato essere un buon modo per “raffreddare” un cervello troppo impegnato in ragionamenti, calcoli e pensieri. Ma sbadigliare su richiesta non è semplice, dunque prova a sfruttare chi ti sta intorno: vedere gli altri spalancare la bocca per uno sbadiglio infatti stimola i cosiddetti neuroni a specchio, che ci permetteranno di fare la stessa identica cosa, quasi come un riflesso involontario. Ma estremamente utile.