Dedicarsi all’allenamento settimanale del proprio fisico è una pratica che va messa in atto con costanza, ma più o meno di due ore ogni sette giorni?
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Sono sempre di più coloro che decidono di dedicare del tempo alla cura del proprio corpo, con qualche esercizio intensivo in palestra oppure tra le mura domestiche, attrezzandosi al meglio con strumentazione adeguata e marchingegni adatti ad ogni tipo di attività. Ma poi c’è anche chi preferisce trascorrere del tempo tra la natura, magari andando a correre in un parco oppure in città. C’è poi chi si accontenta di una passeggiata, ma non mancano nemmeno coloro i quali si dedicano anima e corpo ad una attività sportiva, con due o tre allenamenti a settimana per tenere dei ritmi alti. Insomma, la cura del corpo e il mantenimento di una forma fisica tonica e definita sono uno dei principali obiettivi di coloro che amano fare sport e mantenersi in forma: ma qual è, per così dire la quantità di tempo che va dedicata all’allenamento? E soprattutto, è possibile trovare una modalità in cui il binomio tempistiche-esercizi non vada ad incidere sulla nostra forma fisica?
A rispondere, come spesso accade in queste situazioni, è la scienza: ricercatori esperti infatti hanno valutato l’impatto che diverse tempistiche di allenamento possono avere sulla forma fisica e sul corpo di chi le pratica. Anche perchè, va ricordato, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già dato diverse volte delle indicazioni rispetto ai ritmi dell’allenarsi e alle conseguenze sul benessere fisico. Proprio le linee guida stabilite dall’OMS raccomandano un minimo di 75 minuti di attività fisica di tipo “vigoroso”, mentre per coloro che svolgono prevalentemente attività aerobica (sia moderata che intensa) il tempo dovrebbe essere compreso tra i 150 ed i 300 minuti. Ma nel caso in cui un individuo volesse allenarsi di più, cosa comporterebbe? Sarebbe possibile e, soprattutto, salutare? Vediamo i risultati ai quali sono arrivati i ricercatori e cosa hanno scoperto.
Allenamento più di due ore con cadenza settimanale: un bene o un male per la nostra forma fisica?
Prima di tutto, ribadiamo ciò che suggerisce l’OMS: al momento il consiglio è quello di fare almeno 150 minuti a settimana di esercizio fisico moderato e in alternativa 75 minuti, sempre ogni sette giorni, per l’esercizio fisico intenso o che preveda una combinazione delle due tipologie di attività sportiva. Torniamo però alla domanda principale: e chi ne volesse fare di più? Cosa rischia? Viene consigliato di fermarsi o rallentare? A dare una risposta a questi quesiti sono stati i ricercatori della Harvard TH Chan School of Public Health, i quali hanno preso in considerazione per la loro analisi i dati e le informazioni di oltre 100 mila partecipanti a 30 anni di studi, svolgendo un confronto tra le loro abitudini di esercizio (dunque l’attività fisica) con il rischio di morte (inerente una causa qualsiasi). Per quanto riguarda la “categorizzazione” delle attività, quelle come camminare e sollevare pesi sono stati considerati esercizi da moderato a intenso. Mentre l’esercizio intenso comprendeva corsa, nuoto, ciclismo e aerobica.
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E dunque, cosa è emerso dagli studi degli scienziati? Questi ultimi hanno scoperto che i partecipanti all’indagine di cui sopra, rispettando le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, avevano il 21% di probabilità in meno di morire per una qualsiasi causa, rispetto ai loro coetanei che invece si esercitavano in modo minore. Ma attenzione, ecco il risultato più sorprendente: coloro che facevano più attività fisica del normale, superando la “dose” consigliata dall’OMS, ottenevano riscontri e risultati migliori. Sostanzialmente, una probabilità di morte che si riduceva fino al 23% nel caso in cui venisse svolto un esercizio vigoroso per 150 e al massimo 300 minuti a settimana. L’esercizio extra-moderato, ovvero il camminare, addirittura si è rivelato più “protettivo” rispetto al rischio di morte, riducendolo di ben un terzo (fino al 31%) nei casi in cui la camminata superasse i 300 o 600 minuti a settimana. Ed anche i massimi esperti del settore inerente l’attività fisica, commentando i risultati emersi dall’indagine, hanno sottolineato come sia effettivamente positivo alle volte eccedere con qualche sforzo in più.
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Tra questi ultimi ad esempio si è espresso Daniel E. Lieberman, uno dei maggiori e più importanti esperti di fitness al mondo nonchè docente di biologia evolutiva umana all’Università di Harvard, che ha spiegato: “Si tratta di risultati che hanno perfettamente senso. Questo studio stabilisce, attraverso prove importanti, che più di 150 minuti di attività fisica fanno effettivamente molto bene alla salute, specialmente nel caso di un allenamento vigoroso“. Ed anche Dong Hoon Lee, il principale autore dello studio, ha evidenziato come il segreto per ottenere benefici dall’attività fisica sia più tempo rispetto alla costanza, in modo da ottenere vantaggi a lungo termine. In generale, gli studiosi suggeriscono di mixare allenamento cardio e anche forza: in sintesi, una copertura completa ed un potenziamento generale della propria forma fisica, senza dimenticarsi però di rallentare nel momento in cui dovessero riscontrarsi degli affaticamenti o problemi vari.