Camminare in montagna, scopri come tutelare le ginocchia

Camminare all’interno degli splendidi panorami della montagna può essere rilassante, ma anche dare problemi alle ginocchia: ecco come tutelarle. 

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Camminare in montagna (Pixabay)

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Con il caldo di queste ultime settimane estive, sono sempre di più coloro che cercano temperature più fresche in alta quota, con lunghe passeggiate in montagna dove, tra nuvole e altitudini, il refrigerio è garantito. Tuttavia, bisogna fare particolare attenzione quando si va in montagna: non solo infatti si tratta di un territorio ricco di insidie naturali, per così dire (si pensi a crepacci, gole, ripidi pendii o pavimentazione irregolare), ma anche e soprattutto fisiche. Anche per andare a fare una semplice passeggiata infatti bisogna essere consci delle proprie capacità ed eventualmente dei propri limiti fisici: pensiamo al peso, alla resistenza, alla capacità di fare salite impegnative senza necessità di doversi fermare eccessivamente. Insomma, se si vuole trascorrere del tempo in montagna bisogna sapere a cosa si va incontro, ma soprattutto essere preparati ed equipaggiati. Quest’ultimo punto in particolare, prima di passare agli aspetti legati alla forma fisica, è molto importante: serve l’attrezzatura adatta, dal vestiario agli strumenti tecnici soprattutto se si decide di affrontare qualche percorso più impegnativo del normale.

Pensiamo alla ferrate, ma anche più semplicemente ai sentieri ricchi di radici, grossi sassi o discese pericolose. Un paio di scarpe resistenti dunque è il primo passo, così come l’abbigliamento comodo per salire e scendere seguendo i percorsi tracciati. Rispetto a questi ultimi, non bisogna mai abbandonarli per seguire strade non segnate: perdersi nel bosco o finire in qualche buca è un pericolo concreto, che in troppi purtroppo hanno già sperimentato. Ma accanto a quella che deve essere la preparazione tecnica, c’è anche e soprattutto quella fisica: per andare in montagna infatti bisogna avere un peso corporeo consono, occorre evitare di procedere subito con tratti ad altitudini troppo elevate, ma in particolare bisogna capire quali “messaggi” vengono mandati dal nostro corpo: uno su tutti, riguarda le ginocchia, una parte molto interessata dagli sforzi montani e che, se non mantenuta sotto controllo, può effettivamente dare problemi anche nella vita quotidiana.

Tutelare le ginocchia e camminare in montagna: ecco cosa fare e come evitare dolori e infortuni

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Camminare in montagna (Pixabay)

Camminare in montagna e tutelare le ginocchia è fondamentale. Si tratta infatti di ossa che regolano le nostre azioni quotidiane, dalle semplici passeggiate fino alla corsa, al trasporto di pesi, ad alzarsi o abbassarsi nel corso del lavoro o anche tra le mura domestiche. Un problema alle ginocchia può essere veramente un brutto grattacapo con il quale fare i conti. Per questo è importante sapere come tutelare il ginocchio, in particolare quando si decide di avventurarsi in montagna per fare qualche camminata. Ci sono alcuni semplici dinamiche da seguire, consigli molto utili che possono fare la differenza: scopriamo quali sono e come metterli in pratica per non incappare in qualche infortunio.

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Una premessa: al pari delle ginocchia, anche le caviglie sono una zona particolarmente sensibile durante le camminate in montagna, dunque è altrettanto importante tutelarle. E dunque, come fare? A rispondere sono gli ortopedici ed in particolar modo Gianmarco Regazzola (chirurgo e specialista in chirurgia protesica e robotica dell’anca e del ginocchio all’ospedale “Sant’Anna” di Brescia): “Occorre muoversi sempre con un occhio attento e particolare riguardo all’ambiente che ci circonda, perchè le insidie possono nascondersi ovunque. Soprattutto quando si è in vacanza e in località molto frequentate, anche se bastano pochi passaggi e accorgimenti per restare più tranquilli: in primo luogo, fare scorta di vitamina D per la stagione invernale, dato che si attiva grazie al sole e in questo modo può produrre calcio, fondamentale per lo sviluppo e il consolidamento delle ossa“. L’esperto poi prosegue: “Per vivere serenamente la montagna bastano poche e semplici regole, come ad esempio l’utilizzo delle racchette per i movimenti e per garantirsi un appoggio in più, ma anche indossare calzature adatte che mantengano rigide le parti interessate ed impediscano alle ossa movimenti innaturali“.

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Insomma, se è vero che durante l’estate le montagne si popolano (spesso in modo eccessivo) di persone che si credono scalatori professionisti, dall’altra è altrettanto corretto affermare che, con le dovute attenzioni, tutti possono vivere la montagna nel modo migliore. “Ma non sottovalutate la stanchezza – ha ammonito infine Regazzola, – perchè può essere determinante nel verificarsi di infortuni. Incide sul controllo dei movimenti, ma anche un pasto troppo abbondante può generarla e rallentare i riflessi. Nel caso in cui dovesse verificarsi una distorsione, bisogna intervenire subito e tempestivamente: ciò significa che va immobilizzata la zona colpita e che ad essa va messa una fasciatura e, se disponibile, anche del ghiaccio per evitarne il gonfiore“. Ciò comunque non esclude la visita dello specialista, anche se il consiglio finale è quello di avere un piccolo kit di soccorso nello zaino per far fronte ad ogni necessità: soprattutto nelle trasferte più lunghe, può rivelarsi fondamentale vista la distanza da casa.

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