Dybala-Lukaku-Lautaro sogno proibito di Inzaghi: tridente possibile? I pro e i contro. L’Inter andrà incontro ad una rivoluzione tecnica?
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L’Inter punta forte sul mercato estivo per costruire una squadra di prim’ordine. Marotta ha già preso Onana e Mkhitaryan, ha bloccato Dybala e Lukaku, punta Bellanova e Udogie e intende rinnovare la difesa con gli innesti di Bremer e Milenkovic. Il nuovo corso nerazzurro parte da qui, dai top player e dai giovani che formeranno l’Inter del futuro.
Tuttavia, è l’attacco il reparto che suscita più interesse per ovvi motivi: la conferma di Lautaro e gli arrivi di Dybala e Lukaku fanno già sognare i tifosi. Ma la domanda sorge spontanea: è possibile vederli in campo insieme? Se si, in che modo? E soprattutto, quali cambiamenti comporterebbe dal punto di vista tecnico-tattico?
Difficile rispondere a queste domande in questo momento, sia perché si attende di capire se realmente l’argentino e il belga arriveranno, sia perché i pensieri di Inzaghi cominceranno ad essere più chiari una volta che questa formidabile coppia sbarcherà a Milano e comincerà ad allenarsi insieme al ‘Toro’. Tuttavia, proviamo a fare chiarezza nell’ipotetico caso in cui il capolavoro Marotta andasse in porto.
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Dybala-Lukaku-Lautaro sogno proibito di Inzaghi: è proponibile?
Partiamo dal principio: l’Inter è stata costruita sul 3-5-2 da Conte con determinati principi di gioco e con determinati equilibri, Inzaghi ha dato continuità al progetto tecnico dando ulteriore vivacità alla manovra, dando maggior libertà ai propri interpreti ed essere liberi di giocare, dunque non con movimenti e schemi d’attacco unicamente studiati a tavolino ma con l’imprevedibilità richiesta negli ultimi metri, sempre tenendo in considerazione i punti forti degli avanti nerazzurri, mettendo in risalto la fantasia dei vari Calhanoglu, Barella, Brozovic e Perisic in funzione di Lautaro e Dzeko. Un mix perfetto tra movimenti studiati e soluzioni osservate e capite sul momento con ampia libertà nella presa della decisione, dunque scelta libera della giocata a seconda di ciò che richiedeva la situazione di gioco stessa.
L’Inter è piaciuta e ha convinto, ha ottenuto risultati importanti anche quest’anno e la scelta sembra pressoché certa: la linea da seguire è questa. E siamo sicuri che Inzaghi voglia mantenere gli stessi principi di gioco e lo stesso modulo, perché la squadra è stata costruita in questo modo e sul mercato si sta agendo esattamente alla stessa maniera. Va da sé che l’idea del tridente appare una soluzione da sfruttare in corso d’opera: vederli insieme si ma a determinate condizioni, situazioni di gara e in determinate partite, molto difficile dall’inizio per una questione di equilibrio e decisamente più probabile durante la gara.
Dybala-Lukaku-Lautaro, tridente da Champions: come farli giocare?
La sensazione è che i tre big si alterneranno costantemente durante le partite: turnover mirati, ballottaggi infiniti e coppie da schierare in virtù dello stato di forma, delle caratteristiche degli avversari e del tipo di partita da affrontare, dunque sarà importante capire che tipo di atteggiamento adottare e scegliere di volta in volta la coppia migliore.
Tuttavia, abbiamo lasciato la porta aperta alla possibilità di un tridente nel corso della partita, dunque nella ripresa: il modulo più congeniale sembra essere il 3-4-1-2, a volte adottato anche da Conte in alcune situazioni particolari, dove Dybala diventerà quel giocatore di raccordo tra i reparti con ampia libertà di movimento e obbligo di spaziare tra le linee per ricercare la migliore posizione possibile, concedendo a Lautaro e Lukaku l’onere di capitalizzare le occasioni create.
Difficile, infatti, vedere il 4-3-3 per due motivi principali: organizzare una difesa a 4 solo per poche partite, dopo anni di difesa a 3, rischia di diventare un boomerang per l’organizzazione tattica e difensiva dell’Inter, abituata a muoversi e difendere in un determinato modo; di contro, anche l’attacco andrebbe incontro a delle difficoltà oggettive perché gli interpreti del tridente non sono delle ali pure, dunque faticherebbero nel ripiegamento difensivo – venendo meno al principio di tattica collettiva spesso rimarcato, ossia l’equilibrio – e soprattutto nell’interpretazione del ruolo, non avendo le caratteristiche necessarie per svolgere quel determinato lavoro.
Ora attendiamo di capire se l’Inter piazzerà i colpi dell’estate e come intenderà agire Inzaghi, che per la prima volta nella sua carriera avrà la possibilità di scegliere più interpreti sullo stesso livello. I tifosi già sognano: con queste prospettive, lo scudetto e un percorso importante in Champions League diventeranno degli obiettivi concreti.
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