L’insonnia è stata ormai classificata come una patologia seria, che ha importanti effetti negativi sul nostro benessere psico-fisico: ecco cosa comporta.
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Se qualcuno pensa che perdere una o due notti di sonno sia cosa di poco conto, forse non ha mai sperimentato l’insonnia. Si tratta ormai di una vera e propria patologia, oggetto di parecchi studi da parte di scienziati ed esperti di tutto il mondo. Crea davvero tanti, troppi problemi, e non va sottovalutata. L’insonnia preoccupa e influisce con i suoi effetti anche sul nostro benessere, sia in termini fisici che psicologici, complicando notevolmente le nostre azioni e la nostra vita non solo di notte, quando appunto non riusciamo a dormire, ma allo stesso tempo non ci permette di restare lucidi durante il giorno successivo perchè, di fatto, abbiamo ore di sonno da recuperare. Ecco perchè, ribadiamo, l’insonnia non va sottovalutata ma anzi, trattata come una malattia rispetto alla quale è necessario applicare tutte le precauzioni e le attenzioni del caso.
Per dirla molto brevemente, l’insonnia è quello stato fisico e psicologico per il quale, durante la notte, non si riesce a prendere sonno. Spesso si resta in un dormi-veglia vigile, senza riuscire a fare quel “passo” verso il sonno vero e proprio. I motivi possono essere diversi: lo stress, l’ansia, ma anche semplicemente pensieri dai quali non riusciamo a distrarci e che rimangono come chiodi fissi nella nostra testa. Come tutte le patologie però, ci sono delle cure che possono essere messe in pratica per arginare il problema. L’insonnia infatti, anche se può dipendere da tanti fattori diversi, allo stesso modo in diversi modi può essere superata. Ecco dunque quali sono i consigli migliori per mettere la parola fine alla mancanza di sonno e recuperare il proprio benessere in tempi rapidi.
Insonnia, ecco gli effetti sul nostro benessere e come superare il problema: recuperare sonno è fondamentale
In primo luogo, una precisazione: come spiegato anche dal portale online OK Salute e Benessere, l’insonnia “non solo interessa il riposo notturno, ma anche il funzionamento diurno ed ha un impatto rilevante sulla qualità della vita del paziente che ne soffre. Compromette il suo lavoro, lo studio, la vita sociale e addirittura quella della relazione di coppia. Ma c’è di più, perchè l’insonnia ha anche un forte impatto economico in quanto è una delle principali cause di assenteismo dal lavoro e incide sulla sua produttività: si perde infatti oltre l’1% del PIL annuale in costi diretti e indiretti“. Insomma, l’insonnia e i suoi effetti sul nostro benessere non devono essere sottovalutati perchè le conseguenze, come spiegato poche righe fa, sono davvero importanti sotto molti punti di vista. Come evidenziato in precedenza però, ci sono diversi modi per curarla, pur dovendola trattare come una vera e propria patologia.
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Quando parliamo di insonnia parliamo di un fenomeno ancora troppo sottostimato. “L’insonnia è caratterizzata da una predominante insoddisfazione di colei o colui che ne soffre tanto per la qualità quanto per la quantità del sonno – ha spiegato Luigi Ferini-Strambi, Professore Ordinario di Neurologia all’Università Vita-Salute di Milano nonchè Direttore del Centro di Medicina del Sonno all’Ospedale San Raffaele sempre nel capoluogo lombardo. – A cosa è dovuta? Per prima, la difficoltà nel prendere sonno riguarda ben il 44% dei casi di insonnia, quindi si tratta della dinamica più diffusa. Tra i fattori di rischio, oltre all’età avanzata o a sindromi dolorose che possono rendere difficile dormire, anche una questione di genere: le donne infatti sono più a rischio. Poi abbiamo la depressione, l’utilizzo di apparecchi elettronici oppure la lettura a letto, tutti elementi che possono influire sulla qualità e sulla riuscita del sonno nel suo complesso“. Come spiegato dall’esperto, sono le donne ad avere una maggiore probabilità di essere colpite dall’insonnia: nello specifico, parliamo di un 1,41 di possibilità in più rispetto agli uomini, specialmente in diversi momenti della vita e in particolare con la menopausa. Sempre nelle donne, l’insonnia tende a persistere nel tempo.
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“La donna ha un rischio maggiore di insonnia, legata soprattutto alle varie fasi del suo ciclo riproduttivo – sottolinea inoltre Rosalia Silvestri, Responsabile del Centro di Medicina del Sonno UOSD Neurofisiopatologia e Disordini del Movimento ed anche professoressa associata in Neurologia al Dipartimento di Neuroscienze e Neurochirurgia dell’Università di Messina. – La disuguaglianza tra i due sessi sarebbe il risultato di numerosi e veloci cambiamenti a carico degli ormoni sessuali femminili che influenzano la neurotrasmissione e la plasticità cerebrale”. E dunque, come venirne a capo e tenere l’insonnia sotto controllo? Dopo oltre vent’anni di ricerca si è compreso che è fondamentale il ruolo dell’orexina, un neurotrasmettitore ipotalamico che svolge un compito molto importante nel regolare il ritmo sonno-veglia. In Europa è stato dato il via libera alla commercializzazione del Daridorexant, che permette di trattare la mancanza di sonno che si verifica in modo cronico e consente anche di migliorare le prestazioni durante la giornata. Anche perchè, va sottolineato, spesso l’insonnia genere iperattività, tutt’altro che piacevole e utile nelle fasi diurne della propria vita.