Corsa in salita sul tapis roulant: perché è allenante, i consigli. Vediamo come si può sfruttare al meglio questa variante della corsa.
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Stando al sito ‘technogym.com’, il tapis roulant è una delle pratiche più diffuse non solo in palestra ma anche per correre. La corsa, si sa, ci permette di godere di diversi benefici per il nostro corpo, dal dimagrimento allo sviluppo di determinate capacità condizionali come la velocità e la resistenza. Tuttavia, correre sul tapis roulant ci permette di simulare diversi percorsi in discesa e in salita, condizioni tali che ci consentiranno di allenarci meglio a seconda delle necessità.
Variando l’inclinazione del tappeto, ad esempio in salita, si svilupperanno resistenza, velocità e forza, ovviamente ripetendo nel tempo determinate condizioni come frequenza, ripetute e tempo. Questo ci aiuta anche per capire come appoggiare il piede, visto che con le varie inclinazioni il runner cambia drasticamente l’appoggio del piede; caricando il peso sull’avampiede, creiamo automaticamente un sovraccarico dei muscoli che può costarci degli infortuni.
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Corsa in salita sul tapis roulant: perché è allenante
Dunque, dovremmo sempre cercare di correre in modo naturale anche a seconda delle difficoltà e degli imprevisti che potremmo incrociare nel percorso. Sul tapis roulant potremmo variare velocità e inclinazione, anche la distanza seppur rimaniamo sempre e solo nello stesso spazio. Sceglieremo anche il ritmo della corsa, dunque l’intensità, che ci permetterà di bruciare molte calorie correndo sempre nello stesso tappeto.
Potremmo alternare anche le ripetute, dunque farle brevi e lunghe, variandole sempre e solo a seconda delle nostre priorità e necessità. Prima di provare a cimentarci con la corsa in salita, è necessario svolgere un riscaldamento mirato prima di avventurarci in qualcosa a cui, magari, non siamo nemmeno abituati.
Il numero di ripetizioni varia a seconda della distanza: 10/15 volte per i percorsi brevi e 8/10 volte per i percorsi lunghi. Ovviamente sempre tenendo in considerazione il recupero, che può variare da 30” a 2′ max.
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