I cinque movimenti che migliorano la vita, consigliati dai tibetani

Chi più dei monaci tibetani sa indicare quali sono i movimenti che migliorano la vita, in termini di rilassamento e benessere? Ecco i cinque da praticare sempre.

movimenti migliorano vita tibetani
Esercizio di yoga (Pixabay)

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Ci sono movimenti che fanno particolarmente bene al benessere fisico e psicologico del nostro organismo. Permettono di farci rilassare, di disperdere la tensione, di incanalare e trovare le energie positive di cui abbiamo bisogno per affrontare al meglio una giornata dura, un periodo di stress, le difficoltà che può riservare un particolare momento della nostra vita. Sono pratiche tutto sommato comuni che da tantissimi anni vengono svolte dagli amanti dello yoga, la disciplina che permette proprio di andare a lavorare su quegli aspetti del nostro benessere (interiore ed esteriore) che, altrimenti, resterebbero “inutilizzati” o inesplorati. Certo, ci sono due aspetti da tenere in forte considerazione: la conoscenza degli esercizi e il tempo per metterli in pratica.

Partendo proprio da quest’ultimo elemento, non è il più importante ma sicuramente è fondamentale: serve tempo per lavorare su sé stessi, per ottenere di conseguenza i risultati migliori. E serve soprattutto costanza nel mettere in pratica gli esercizi, perchè come in tutte le cose i risultati non sono immediati. Quindi si tratta di attività che vanno portate avanti nelle settimane, addirittura negli anni per coloro che ormai sono veramente esperti del settore. Di contro, ed è sicuramente la cosa più rilevante, occorre sapere ciò che si fa: anche in questo caso, come in tutti i casi in realtà, la conoscenza degli esercizi, il modo di applicarli e per quali tempistiche, è fondamentale per evitare di incappare nel risultato opposto, dunque in “infortuni”, dolori di varia natura o complicazioni legate alla schiena, alle braccia o alle gambe. Fatta questa doverosa premessa, ecco quali sono gli esercizi consigliati addirittura dai monaci tibetani, per ritrovare la pace e la tranquillità interiore.

Sono cinque i movimenti che migliorano la vita: ecco cosa ci insegnano i tibetani e come praticarli anche a casa

movimenti migliorano vita tibetani
Esercizio di yoga (Pixabay)

Rilassamento e benessere della vita e della nostra salute. Sono fattori che sono fortemente collegati l’uno all’altro, proprio perchè il primo ci consente di influenzare il nostro stare bene, ma anche il modo in cui affrontiamo le giornate e la vita in generale. Nello specifico, per essere in perfetta armonia con i “Tibetani”, ci sono cinque posizioni che sollecitano il sistema circolatorio linfatico e, complessivamente, ogni organo del nostro corpo. Per svolgerle al meglio basta una sola serie con 21 ripetizioni per ogni rito, conquistando in questo modo benessere e stato d’animo tranquillo in pochissimo tempo. I cosiddetti cinque tibetani sono una forma di meditazione fisico-attiva, come spiegato anche dagli insegnanti di yoga più esperti, che aiutano le persone a prendere coscienza di sé, sollecitando e armonizzando le energie del nostro corpo, equilibrando il peso, consentendoci di sembrare addirittura più giovani. Alla base di tutto c’è una corretta tecnica respiratoria, oltre ad un aspetto puramente fisico: non bisognerà infatti mai forzare le posizioni, per evitare di incappare in qualche problema muscolare.

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Si tratta dunque di un vero e proprio percorso, che segue appunto cinque passaggi fondamentali. Questo il primo: restando in piedi, allarga le braccia orizzontali al pavimento mantenendo i palmi rivolti verso il basso. Successivamente, ruota su te stesso/a in senso orario senza spostarti dal punto di partenza. Il secondo invece prevede che, distesi sulla schiena, si mantengano le braccia tese lungo i fianchi, i palmi verso il suolo e le dita unite: sollevate poi la testa portando il mento verso il petto, sollevando le gambe in alto con le ginocchia tese e portate in verticale. La terza pratica consiste invece nello stare con il ginocchio appoggiato al suolo mantenendo però il corpo ben eretto, appoggiando le mani con le braccia distese sulle cosce, piegando poi delicatamente il collo in avanti e ripiegando invece il mento verso il petto. Inclinando la testa all’indietro, va poi inarcata la spina dorsale al massimo, senza tuttavia fare uno sforzo esagerato per non rischiare di incappare in qualche infortunio muscolare.

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Quarto esercizio: sedersi a terra con le gambe tese, mantenendo i piedi alla distanza delle spalle con i palmi della mani rivolti con le dita verso i piedi, al fianco dei glutei. Bisogna poi inclinare il mento in avanti, sul petto, con le braccia distese, ricordandosi però di non muovere mani e piedi; poi si solleva il bacino verso l’alto e si forma un ponte con il proprio corpo, mantenendo il busto parallelo al suolo: in questo modo bisognerà poi attivare tutti i muscoli per tornare alla posizione dalla quale si è iniziato l’esercizio. Infine, la quinta e ultima pratica: si è distesi al suolo, in posizione prona, e si appoggiano le mani a terra con un’ampiezza pari a quella delle spalle. Si tendono poi le braccia per sostenere il corpo con le mani e le dita dei piedi flesse. Ricordiamo che braccia e gambe devono restare distese. Si inclina poi il capo all’indietro e, senza spostare le mani e i piedi, si sale con il bacino, sollevandolo fino a realizzare una sorta di “V” capovolta. Il tutto mentre si porta avanti il mento, piegandolo verso il petto.

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