La posizione di Kylian Mbappé si è delineata negli ultimi giorni, “scelta di cuore restare al PSG”, Carlo Ancelotti va oltre
La notizia che più è rimbalzata nelle pagine dei quotidiani sportivi negli ultimi giorni è senza ombra di dubbio quella della permanenza di Kylian Mbappè nel club parigino, come detto dallo stesso giocatore i motivi sarebbero legati ad una scelta di cuore, difficile però da credere quando a tener banco sono stati sicuramente i tantissimi milioni messi sul piatto dal patron Al Khelaifi, il Real Madrid ne resta beffato, sul campione si faceva molto affidamento per l’attacco del futuro ma Carlo Ancelotti non si è mostrato turbato dalla questione.
Real Madrid fisso sulla Champions, per ora si penserà solamente al Liverpool
La questione legata al futuro di Mbappè non è di certo la questione centrale in casa dei Blancos al momento, mancano pochi giorni all’evento più atteso della stagione, la finale di Champions League che vedrà il Real Madrid affrontare i diavoli rossi del Liverpool.
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Se la decisione di Kylian Mbappè, soprattutto le sue motivazioni legate ad una scelta di cuore, non convincono molto, quello che mette tutti d’accordo in casa del Real Madrid però è che la stagione è in un momento chiave e c’è ancora l’evento più importante in ballo, quello che potrebbe stravolgere le sorti future del club anche in chiave mercato.
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Vincere la Champions League sarebbe un’entrata economica che aprirebbe ulteriormente la strada verso il mercato estivo, Mbappè ed Haaland sono andati ma per il futuro il club non può che essere fiducioso, anche zoppicando ha raggiunto una finale importantissima ed adesso non c’è spazio per nessuna distrazione, i campioni da portare a casa poi non mancheranno.
Carlo Ancelotti lo sa bene e non si ritiene affatto colpito dalla vicenda, “non sono affatto deluso, rispetto le decisioni di chiunque e per me contano solo i giocatori che fanno parte della mia squadra”, con queste parole il tecnico ha dimostrato certamente e ancora una volta la sua professionalità. Adesso non possiamo che augurargli di portare a casa il trofeo che lo renderebbe, semmai adesso già non lo fosse, l’orgoglio italiano del calcio mondiale.