Si celebra oggi, 13 maggio, la Giornata per la prevenzione cardiovascolare, che tuttavia fotografa una situazione preoccupante in Italia, soprattutto nei giovani.
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Non tutti lo sanno, ma questo 13 maggio 2022 si è celebrata la seconda Giornata per la prevenzione cardiovascolare, organizzata dalla SIPREC, la società italiana che si occupa appunto di prevenire le patologie inerenti la cardiovascolarità. Una ricorrenza che punta ad accrescere la consapevolezza rispetto all’incidenza delle malattie che possono colpire gli individui sotto questo aspetto, sensibilizzando tutti i soggetti coinvolti e dunque cittadini, medici, istituzioni ma anche i media, che possono in questo senso veicolare le informazioni corrette. Altrettanto importante è il mantenimento di uno stile di vita sano, che contribuisce in modo decisivo alla prevenzione di cronicità quali cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus, ipertensione arteriosa, diabete mellito di tipo 2 oppure l’obesità.
Questa giornata però è anche e soprattutto un momento di forte riflessione. Le regole per un cuore sano sarebbero poche e tutto sommato facili da rispettare: una dieta sana, muoversi con regolarità ogni giorno, non fumare per conservare puro il proprio organismo, mantenere sotto controllo i valori della pressione, del colesterolo e della glicemia. Basterebbero alcune semplici attenzioni, ma la realtà è che il nostro Paese rischia un tracollo importante che coinvolge anche e soprattutto le più giovani generazioni: la situazione fra i cittadini italiani di più tenera età è infatti molto preoccupante, al pari di altri Stati occidentali, con questi stessi ragazzi che fumano tanto, si allenano poco e spesso finiscono per entrare nella fascia del sovrappeso. Una dinamica che, incredibilmente, coinvolge addirittura i bambini, in alcuni casi anche affetti da obesità.
La Giornata prevenzione cardiovascolare Italia disegna un quadro con molte ombre: ecco come stanno le cose
Purtroppo la situazione è molto preoccupante. E la pandemia, tra restrizioni alla socialità e lockdown duro soprattutto nelle sue prime fasi, ha decisamente peggiorato le cose. Un trend sottolineato anche dagli esperti della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPRE), in occasione proprio dell’omonima Giornata Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare, attraverso la quale si vuole stimolare tutta la popolazione, a partire di ragazzi più giovani, a recuperare un sano stile di vita. Come anticipato, i problemi sono diversi ma al primo posto c’è decisamente quello del fumo, che coinvolge tanti giovanissimi e sembra un fenomeno destinato a crescere nel tempo.
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Come riportato da una recente indagine pubblicata dalla Gazzetta dello Sport: “Nonostante le limitazioni imposte dalle leggi negli ultimi anni, in Italia il numero di teenager che fumano resta alto e indagini dell’Istituto Superiore di Sanità indicano che circa la metà degli adolescenti fuma o svapa di tanto in tanto. Fumare da giovani, però, significa non solo danneggiare la salute nell’immediato (tosse, affanno, bronchiti ricorrenti e un calo generale delle prestazioni sessuali e fisiche, soprattutto per chi fa sport), ma anche ipotecare quella futura“. Insomma, sembra essere proprio questo il primo, grande problema legato alle problematiche cardiovascolari. Ma sulla questione è intervenuto anche Francesco Perone, membro del board SIPREC Young, che ha aggiunto: “Il fumo provoca 40 malattie diverse e danni non solamente limitati ai polmoni, ma anche a livello cardiovascolare, con il serio rischio di coronaropatie, che possono generare un infarto in fasi successive. Inoltre, tra i dati più allarmanti che riguardano l’Italia, c’è uno studio pubblicato del 2021 dell’ISS in collaborazione con l’Istituto Farmacologico Mario Negri:tra i 14 e i 17 anni, il 37,5% dei giovani ha già avuto contatto con il tabacco. Nel 2019 un’indagine sugli studenti europei di 15-16 anni ha rilevato che l’Italia è il Paese con la più alta percentuale di coloro che dichiarano di aver fumato sigarette“.
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Lo stesso Perone ha evidenziato anche altre criticità, questa volta legate allo sport: “Per l’Italia si parla dell’88,6% di adolescenti che non svolge adeguata attività fisica. Inoltre, circa il 50% dei ragazzi oltrepassa il limite indicato di 2 ore quotidiane davanti alla televisione; dato che arriva al 70% durante il fine settimana. Per computer e tablet il dato si attesta al 40%, arrivando al 50% nel weekend. Questi dati pongono un problema di un’elevata inattività fisica. I rischi legati a questi comportamenti non salutari aumentano la mortalità a lungo termine“. In un altro rapporto dell’ISS è emerso come il 10% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni svolgano addirittura meno dell’ora quotidiana di attività fisica e movimento come consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e ben il 20-30% degli studenti salta la prima colazione, pasto tra i più importanti della giornata. E l’esperto non ha risparmiano nemmeno la questione dieta: “Rispetto alle consigliate cinque porzioni quotidiane di frutta e verdura, solo il 16,9% dei teenager nostrani dichiara di consumarne qualche portata in più di frutta, mentre si rimane al 13% per quanto riguarda la verdura. In merito a grassi e zuccheri, solo il 14% dichiara di non consumare bibite, mentre complessivamente il 27,5% consuma dolci anche quattro volte a settimane“.