Haaland-ManCity, è ufficiale: e se fosse un flop? Guardiola rischia grosso. L’analisi sull’arrivo del norvegese nel contesto guardiolano.
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Nel pomeriggio di oggi, il Manchester City ha ufficializzato l’acquisto del norvegese Haaland, sicuramente il giocatore più rappresentativo del calcio moderno insieme a Mbappé, destinato a raccogliere l’eredità come centravanti più forte del mondo per i prossimi 10 anni. Un colpo sensazionale, un colpo inimmaginabile per il calcio italiano e possibile solo per i ricchi club della Premier, con lo sceicco Mansur che non si è lasciato sfuggire questa occasione.
L’affare è stato portato avanti nei mesi scorsi e sembra essere stata una precisa richiesta di Guardiola, se vogliamo una richiesta anche un po’ strana visto che il tecnico ha sempre preferito puntare su giocatori ‘diversi’ che hanno fatto la sua fortuna e accresciuto il suo modo di intendere il calcio, da sempre spettacolare, vincente e senza dubbio innovativo rispetto a ciò che siamo stati abituati prima del suo Barcellona.
Intendiamoci, l’affare è colossale e il City ha davvero fatto un grandissimo colpo. Ma una domanda potrebbe sorgere spontanea: è realmente utile a questo Manchester City? O meglio, è funzionale al gioco di Guardiola? Probabilmente è questa la vera domanda, un quesito che solo il campo potrà dare una risposta definitiva.
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A parte Lewandowski, Guardiola non ha avuto un feeling particolare con le prime punte forti fisicamente: con Ibrahimovic – il caso più eclatante – sappiamo com’è andata, eppure il mondo non aspettava altro che vederlo con Messi perché eravamo tutti sicuri che fosse il profilo giusto per dominare il mondo. La verità è che quasi tutti i veri centravanti hanno avuto dei ‘problemi’ con il suo gioco, un paradosso che fa riflettere sull’investimento fatto oggi dal City (75 milioni di euro versati per pagare la clausola rescissoria).
Se Guardiola ha ammesso che il suo centravanti è lo spazio, una frase che fa capire quanto il suo calcio sia totale, imprevedibile e che vive della tecnica, della fantasia e dell’interpretazione geniale dei suoi giocatori, ora ci chiediamo come cambierà il suo gioco con un terminale avanzato che avrà l’onore e l’onere di buttarla dentro ad ogni partita senza mai sbagliare, con un punto di riferimento che senza dubbio sarà utilissimo ai compagni ma toglierà delle soluzioni di fantasia, dando per forza priorità a delle soluzioni studiate ad hoc per metterlo nelle migliori condizioni possibili per farlo esprimere.
E se fosse un flop? E se fosse un errore, un passo indietro nelle scelte di gioco del tecnico più bravo del mondo? Siamo decisamente curiosi se questo Manchester City si adeguerà ad Haaland e se Haaland si adeguerà al City, un concetto per niente scontato. Ovviamente, la sensazione generale e il pensiero comune propende per un City ancora più devastante e forse (o finalmente, per alcuni) imbattibile, ma sappiamo bene che cosa succede se tutti i meccanismi non riescono a funzionare al meglio. Ora tocca a Guardiola fare in modo di migliorare una macchina che mai come quest’anno è riuscita a toccare la perfezione in termini di gioco e spettacolo.
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