Acido lattico dopo l’allenamento: cos’è e come smaltirlo. Le nozioni utili per contrastare questa naturale conseguenza post sessione.
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La sensazione di pesantezza sulle gambe dopo aver corso, i dolori che persistono e che ci impediscono di allenarci nuovamente a poche ore di distanza: è l’acido lattico, un prodotto del nostro organismo che subentra dopo aver svolto una sessione di allenamento. L’acido lattico subentra in circolo quando le nostre cellule richiedono più energia di quanta ne producono, dunque lamenta una mancanza di ATP.
L’acido lattico avverte il nostro corpo che siamo arrivati al limite: dolori, pesantezza e impossibilità a svolgere una determinata intensità nell’esercizio che stiamo cercando di svolgere è un chiaro segnale che qualcosa non va. Il nostro corpo ci sta dicendo che è arrivato il momento di fermarci e di recuperare, dunque smaltire questa sostanza che è subentrata nel nostro corpo e impedisce al muscolo di lavorare al meglio.
Come riporta il sito ‘Melarossa’, l’acido lattico si forma comunque nel nostro organismo anche in condizioni di riposo, ma viene smaltito velocemente e trasformato in glucosio. Per smaltirlo, è necessario fare alcuni esercizi di stretching o una camminata defaticante per aiutare lo smaltimento che si completerà con il riposo.
Per evitare che si accumuli troppo velocemente, occorre dare alle cellule la giusta quantità di ATP, ossia l’energia necessaria che serve ai muscoli. Affinché venga data l’energia, il nostro corpo ha bisogno di essere alimentato con i nutrienti utili al fabbisogno energetico richiesto, dunque con il cibo: carboidrati, proteine e grassi sono necessari per avere una grossa quantità di ATP.
A seconda dell’esercizio che svolgiamo, abbiamo più o meno bisogno di ATP: ciò varia se svogliamo esercizi anaerobici o aerobici. L’attività anaerobica è quella che sottopone il muscolo o il corpo in generale ad uno sforzo breve ma intenso (circa 10”-15”), mentre l’esercizio aerobico è prolungato nel tempo ma di media-bassa intensità.
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Tra le conseguenze dell’acido lattico c’è l’affaticamento muscolare, dunque dolori e muscoli rigidi, un avvertimento del muscolo stesso che ci sta dicendo di fermarci per evitare infortuni. E’ il momento in cui la richiesta energetica aumenta ma il nostro corpo non ne sta producendo abbastanza, dunque la produzione di ATP non è più sufficiente e abbiamo bisogno di riposare.
Come smaltirlo in tempi brevi? Gli esempi sono lo stretching e una camminata blanda per pochi minuti. L’attività aerobica contribuisce a trasportare maggior ossigeno nei muscoli affaticati ripristinando i valori generali, riportando dunque il corpo in una fase di omeostasi.
Per evitare che abbia spesso il sopravvento, l’atleta deve dare continuità all’allenamento per migliorare le proprie capacità condizionali come la forza e la resistenza, utili per prolungare nel tempo gli sforzi e raggiungere un modello prestativo importante, dove l’acido lattico subentrerà solo dopo un allenamento intensissimo e duraturo. Inoltre, il riposo è fondamentale per il miglioramento della propria condizione fisica.
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