Lazio-Spezia è stata una partita colma di emozioni con un errore clamoroso sul finale dalla sala Var che ha regalato i tre punti alla squadra di Sarri. Sono uscite altre indiscrezioni sulla vicenda ma la partita sarà da rigiocare?
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Spezia-Lazio è stata una partita difficile da dimenticare. Non solo per lo spettacolo che le due squadre hanno fornito in campo ma anche per le polemiche sulle decisioni arbitrali. Il match è stato un susseguirsi di emozioni: lo Spezia in vantaggio ogni volta e la Lazio a recuperare. Ad ogni gol dei biancocelesti ne succedeva uno dei liguri fino al punteggio del 3-3. Ad una manciata di minuti dalla fine poi l’esterno di Acerbi che disegna una traiettoria perfetta per il 3-4 finale. Esplode la gioia così dei tifosi e dei capitolini; un po’ meno di quella degli amanti dello sport. La rete del difensore è viziata da una posizione irregolare nemmeno vista in sala Var. Le polemiche sono fioccate ed oggi è uscita una nuova indiscrezione sul lavoro degli assistenti arbitrali. Ma la domanda che si fanno tutti è “Spezia-Lazio sarà da rigiocare?” Entriamo nel dettaglio e scopriamolo insieme.
Dopo l’inconveniente l’arbitro Pairetto e l’assistente al Var, Nasca, sono stati sospesi fino alla fine del campionato. Il loro futuro è di gran lunga incerto e non si sa se verranno reintegrati il prossimo anno per arbitrare. Se avevamo un’unica certezza riguardo all’utilizzo del Var, ad oggi è caduta anche quella: neppure il fuorigioco è più una cosa certa dati gli strumenti della tecnologia.
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Nel frattempo sono uscite nuove indiscrezioni su ciò che è accaduto all’interno della sala: vi è stato un difetto di comunicazione tra Pairetto e Nasca, nel quale i due non si sono capiti. Inoltre, secondo ciò che riporta la Repubblica, Nasca non avrebbe nemmeno tracciato le linee del fuorigioco sul proprio schermo non vedendo minimamente la posizione irregolare di Acerbi.
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Quindi la partita è da rigiocare? La risposta è no. Secondo il regolamento infatti si tratta di un errore di valutazione, non tecnico tale da portare alla necessità di tornare in campo. Detto ciò, rimane ancora tanta strada per arrivare ad una perfetta legislazione ed applicazione della tecnologia in campo e sicuramente questo non sarà l’ultimo avvenimento che metterà un paese intero.