Bastano 75 minuti di camminata a settimana per battere la depressione

Camminando per poco più di un’ora alla settimana non solo ci si tiene in forma, ma si combatte anche la depressione: ecco i segreti della camminata.

camminata settimana depressione
Camminata (Foto da Pixabay)

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Non solo benessere fisico, ma anche e soprattutto mentale. Quella della camminata, da soli o in compagnia, è un’attività fisica che ha degli straordinari “poteri” sulla persona: contribuisce alla perdita del peso in eccesso, permette di rilassarsi pur facendo fatica, inoltre ha un impatto anche sulla nostra salute psichica e mentale. Camminare per una certa quantità di minuti ogni settimana contribuisce infatti ad allontanare la depressione, fenomeno che soprattutto dopo la pandemia di Covid 19, tra distanziamenti e isolamenti sociali e relazioni difficoltose, ha cominciato a palesarsi in modo molto importante nella cittadinanza di tutte le età, dai ragazzi più giovani fino agli anziani.

Quindi, fare attività fisica conviene sempre. Una vita sedentaria comporta un maggior rischio di incappare in difficoltà fisiche e problemi di varia natura (quelli cardiaci in particolar modo), dunque restare in movimento è sempre la soluzione giusta. Non è una pratica che comporta un dispendio esagerato di tempo (è una decisione soggettiva), si può svolgere praticamente ovunque e può essere condivisa, con amici o animali, oppure portata avanti in solitaria, con una passeggiata rilassante per prendersi un po’ di tempo per sé stessi. Se svolta in modo svelto e sostenuto però, i benefici possono essere importanti.

Una camminata contro la depressione: ecco il segreto, basta poco più di un’ora a settimana

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Depressione (Foto da Pixabay)

Per allontanare la depressione dalle nostre vite occorre tenersi in forma: in particolare, servono 75 minuti settimana di camminata, per restare attivi e far sì che i brutti pensieri e le difficoltà del momento vengano quantomeno accantonate per un momento. Ma come si è arrivati a questa conclusione? Lo studio è stato portato avanti dai ricercati dell’Università di Cambridge, che si sono concentrati proprio sui benefici di una camminata costante e sull’impatto che quest’ultima ha sulla nostra vita e salute mentale, oltre ovviamente a tutti gli aspetti positivi legati alla forma fisica.

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Quella dei ricercato inglesi prende il nome di ricerca osservazionale ed è stata pubblicata su JAMA Psychiatry. Nello specifico, sono stati presi in considerazione un totale di 190.000 soggetti adulti, di cui 28.000 affetti da depressione che, ormai, viene definita come una vera e propria malattia. Quanto scoperto dai ricercatori è stato incredibile: è emerso infatti che gli adulti che fanno movimento in modo attento ma non costante hanno un quinto in meno di probabilità di avere problemi legati ad aspetti depressivi, mentre quelli che lo fanno a tempo pieno, dedicandoci dunque una grande cura e dedizione, hanno un rischio ridotto del 25%. Ma c’è di più: gli scienziati hanno aggiunto che anche una piccola quantità dell’esercizio fisico, ed in particolare la camminata, può avere quello che viene definito “beneficio sostanziale” per la salute mentale delle persone. Questo perchè, grazie al movimento, si innesca il rilascio di endorfine, sostanze chimiche legate proprio alla parte del benessere.

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Lo studio è stato condotto dall’epidemiologo Matthew Pearce che insieme ai colleghi ha osservato che “un caso di depressione su nove avrebbe potuto essere prevenuto se tutti nella popolazione fossero stati attivi al livello delle attuali raccomandazioni sulla salute“. Tra queste, ovviamente, c’è lo svolgimento di un’attività fisica non per forza costante, ma quantomeno presente nella vita delle persone. Però c’è di più, perchè la depressione può anche essere frutto di una predisposizione ereditaria: ecco dunque che semplicemente 35 minuti di attività fisica in media al giorno pare siano sufficienti per neutralizzare il rischio di cadere (o ricadere) in depressione. Ma già prima dello studio inglese ne era stato svolto un altro, questa volta negli Stati Uniti: nel dettaglio, venne condotto presso il Massachusetts General Hospital (MGH) di Boston e pubblicato sulla rivista Depression and Anxiety. In generale, la pratica sportiva può portare al minimo il rischio di un nuovo episodio depressivo in chi già soffre del disturbo e sembra rispondere bene al contrasto del rischio genetico di depressione. La malattia dunque non è un destino sicuro al quale chi è predisposto va certamente incontro, ma anzi uno stile di vita corretto e una dieta sana possono contribuire in modo decisivo al contrasto di queste malattie, migliorando notevolmente la vita delle persone.

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