Lo stretching finalizzato alla flessibilità: gli esercizi più utili. Consigli e info su una delle pratiche più diffuse tra gli sportivi.
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Lo stretching è una delle attività più diffuse dagli sportivi. Spesso viene usato come esercizio utile e funzionale nelle fasi del riscaldamento, anche se recenti studi affermano che il momento ideale per svolgerlo è durante lo scarico, ossia una volta conclusa la sessione di lavoro. L’esercizio in sé è una fase di allungamento dei muscoli che aiuta il corpo ad avere maggiore flessibilità, allo scopo di prevenire gli infortuni muscolari e le malattie osteo-articolari.
L’obiettivo dello stretching è quello di preparare il muscolo a sopportare e/o recuperare meglio dallo sforzo compiuto. Come riporta ‘my-personaltrainer.it’, il concetto di flessibilità è legato alla capacità del muscolo dello sportivo di allungarsi per compiere un determinato movimento, dunque aiutare l’elasticità del muscolo a distendersi il più possibile.
Per allenare la flessibilità muscolare è necessario, appunto, svolgere esercizi di stretching, utili anche ad assumere delle posture corrette durante le fasi degli allenamenti.
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Lo stretching finalizzato alla flessibilità: le info
Lo stretching è molto importante nella preparazione di un determinato sport: è consigliato prima e dopo il lavoro da svolgere a seconda dello sport praticato, che sia calcio, basket, una sessione di allenamento in palestra o un allenamento di atletica. Esistono due tipi di stretching diversi che possono essere maggiormente funzionali rispetto al tipo di sport: statico e dinamico, che come si evince dalle stesse parole, quello dinamico è in movimento, mentre quello statico si svolge da fermi.
Come riferisce il sito, il tema è ampiamente dibattuto tra i preparatori: lo stretching dinamico non sarebbe funzionale alle discipline di forza e velocità, mentre sembrerebbe utile per sport come danza, arti marziali e ginnastica.
La durata dello stretching è variabile: tra i 10-30 secondi per esercizio ad arto è la tempistica consigliata per preparare i muscoli interessati (a seconda della postura da assumere). Lo sportivo sa quando arriva il momento in cui il muscolo non può stendersi ulteriormente, mentre per chi non l’ha mai praticato all’inizio non saprà quanto può spingersi durante lo svolgimento. Solitamente il ‘punto di arrivo’ avverte l’atleta che oltre quella estensione non può andare, ossia lo avvisa sulla massima estensione del muscolo.
‘My-personaltrainer.it’ propone una tabella dei 10 esercizi di stretching statico più utili per la flessibilità del muscolo. Questo lo screen ripreso dal sito:
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