L’ex campione azzurro si scaglia contro la decisione del governo britannico. Ecco le parole di Panatta su Wimbledon e sull’esclusione dei tennisti russi.
La decisione del comitato organizzatore di Wimbledon ha lasciato dietro di sé una lunga scia di polemiche. Escludere i tennisti russi e bielorussi dal torneo sull’erba inglese non sembra essere stata infatti una scelta condivisa da alcuni pilastri di questo sport, come l’ex campione azzurro Adriano Panatta.
Anzi, quest’ultimo ha attaccato senza troppi giri di parole la scelta adottata non solo dal governo inglese, ma anche dal comitato che ha in gestione il torneo, ovvero l’All England Club, che proprio pochi giorni fa ha preso la decisione di impedire l’accesso a Wimbledon ai tennisti degli Stati coinvolti nel conflitto russo-ucraino.
“L’esclusione è una st….ata!“: Panatta commenta così la decisione su Wimbledon e sui tennisti russi
“I tennisti russi esclusi da Wimbledon 2022? La trovo una str…ata, se posso utilizzare questo termine – ha spiegato Adriano Panatta intervistato a Un Giorno da Pecora. – Medvedev e Rublev tra l’altro mi pare abbiano già dissentito da quanto sta facendo il loro Paese“.
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Lo stesso ex campione azzurro poi ha rincarato la dose, aggiungendo: “Dobbiamo ricordarci che anche i tennisti russi sono persone e che fanno questo di lavoro. Per fare un esempio: un ingegnere russo che è a Londra allora non dovrebbe più lavorare?”. In effetti, anche la Federtennis italiana ha stabilito che non ci saranno impedimenti nei confronti dei tennisti provenienti da questi Paesi, almeno finché non verranno prese altre decisioni ufficiali in merito. Dunque, la questione resta aperta, ma per Daniil Medvedev, attualmente numero 2 del mondo, si preannuncia l’impossibilità a partecipare al grande Slam inglese, suo malgrado.
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Insomma, dopo il Cremlino che ha definito “Inaccettabile” questa decisione, è arrivata anche la dichiarazione di Panatta a gettare ancora più caos su una vicenda che, in effetti, resta molto complicata da gestire anche a livello sportivo. Basti pensare ad esempio che la Federtennis mondiale aveva già vietato la partecipazioni delle rappresentative nazionali ai tornei di squadra, lasciando però la libertà ai singoli tennisti di prendere parte ad eventi internazionali.