Gli atleti russi e bielorussi resteranno a guardare dal prossimo 27 giugno al successivo 10 luglio: per loro niente torneo di Wimbledon.
Clamorosa decisione quella del comitato organizzatore di Wimbledon, che ha deciso di escludere dal torneo sull’erba inglese gli atleti russi e bielorussi per le questioni legate al conflitto tra Russia e Ucraina. Una scelta che avrà sicuramente risvolti negativi per alcuni giocatori, in particolare per Daniil Medvedev, attualmente numero 2 del mondo che non potrà così giocare il grande Slam.
Non sembra essere un momento particolarmente felice per i tre primi in classifica mondiale: Novak Djokovic ha attraversato un periodo travagliato anche a livello personale per via della questione legata alla vaccinazione anti-Covid, mentre il tedesco Alexander Zverev non è riuscito a conquistare il torneo di Montecarlo.
Wimbledon, russi e bielorussi restano a casa: la decisione ufficiale dell’All England Club
Il comitato organizzatore, l’All England Club, ha ufficializzato la decisione: niente Wimbledon per russi e bielorussi, che rischiano di perdere posizioni importanti nelle classifiche mondiali. Tanto al maschile quanto al femminile, visto che ben cinque atlete tra le top 40 del ranking mondiale, tra cui le bielorussa Aryna Sabalenka (attualmente in quarta posizione) e la ex numero uno Viktoryja Azarenka resteranno a casa.
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Immediata la reazione del Cremlino, che ha definito “Inaccettabile” il comportamento del comitato, con quest’ultimo che tuttavia ha condiviso la decisione con il governo britannico. Si tratta comunque di un’escalation di “restrizioni”, dato che dopo lo scoppio della guerra (ormai a metà febbraio) la Federtennis mondiale aveva già vietato la partecipazioni delle rappresentative nazionali ai tornei di squadra, lasciando però la libertà ai singoli tennisti di partecipare ad eventi internazionali. A patto di non gareggiare sotto la bandiera del proprio Paese di origine.
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Come anticipato, l’esclusione più roboante è sicuramente quella di Daniil Medvedev. Il russo tuttavia si era recentemente dichiarato a favore della “pace in tutto il mondo“, mentre Andrey Rublev era stato più duro dopo il torneo di Dubai: “Quello che sta succedendo è terribile. La pace è troppo importante, dobbiamo restare uniti. Tanti mi hanno attaccato su internet solo perché sono russo, ma anche se mi tirano pietre io voglio mostrare che sono per la pace“.