“E’ stata una liberazione”, la clamorosa confessione di Roberto Baggio

Da venerdì 18 marzo è disponibile su Netflix il docu-show, in sei puntate, “Alessandro Cattelan: una semplice domanda”, protagonista assoluto delle prima, con aneddoti e confessioni inedite, Roberto Baggio. Ecco cosa ha rivelato

Roberto Baggio a Canale 5
Roberto Baggio a Canale 5 (Foto Facebook)

Un nuovo fenomeno social e mediatico sta attraversando da qualche giorno l’Italia.Parliamo del docu-show targato Netflix, “Alessandro Cattelan: una semplice domanda”. Nel programma il conduttore di Tortona mette a nudo una serie di protagonisti della vita pubblica italiana.

Le sei puntate dello show si svolgono sullo sfondo di un viaggio ed hanno come partner di Cattelan, in rigoroso ordine alfabetico, Roberto Baggio, Geppu Cucciari, Elio, Francesco Mandelli, Paolo Sorrentino e Gianluca Vialli.

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Protagonista della prima puntata, quella messa online venerdì 18 marzo, è stato il Divin Codino, Roberto Baggio che davvero non ha lesinato aneddoti, racconti, sorprese e soprattutto rivelazioni inedite. Ecco quali.

Roberto Baggio e la confessione ad Alessandro Cattelan

Roberto Baggio e la Panda 4x4
Roberto Baggio e la Panda 4×4 (Foto Instagram)

Partiamo dalla location, le campagne di Altavilla Vicentina centro di 12.000 abitanti in Provincia di Vicenza dove Baggio si è ritirato dopo l’ultimo impegno lavorativo. Quello di Direttore del Settore Tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio, la FIGC.

Impegno dal quale si è dimesso, nel 2013, in aperte polemica con la dirigenza della Federazione. “Le 900 pagine del mio programma operativo sono rimaste lettera morta” disse con rabbia e sdegno all’atto dell’addio.

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Da allora Baggio si è dedicato alle sue Passioni. La caccia e la campagna in testa e l’impegno sociale con la FAO e l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Ed è proprio una preghiera buddista ad aprire la trasmissione seguita da un fantastico viaggio con riflessioni a cuore aperto sulla mitica Panda 4×4. Mezzo che il campione usa per gli spostamenti nei boschi di Altavilla Vicentina.

Due i momenti inediti. Il primo, clamoroso: “Smettere di giocare è stata una liberazione” rivela Baggio. Ed il ricordo vola al 16 maggio 2004 a Milan-Brescia alla standing ovation di San Siro ed alla consapevolezza di; “Non avere rimpianti”. Un insegnamento importante verso i tanti calciatori che finita la fase agonistica si smarriscono.

Il secondo, altrettanto particolare, riguarda le anatre in legno e sughero. Una vera e propria passione per il Divin Codino che ne ha intagliate a decine.”Ho perso il conto” rivela a Cattalan specificando che la lavorazione avviene con materiali di recupero e vecchi oggetti di caccia appartenuti ad altre famiglie. “Ogni anatra è una storia” rivela divertito ed aprendo al pubblico il suo vero e unico spazio segreto.

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