Spezia, l’incredibile lavoro di Martin Erlic prima di diventare calciatore

La bella vittoria con il Cagliari ha rilanciato alla grande le ambizioni salvezza dello Spezia, protagonista assoluto del match il difensore croato Martin Erlic

Martin Erlic
Martin Erlic (Foto Ansa)

Sabato 12 marzo lo Spezia di Thiago Motta ha dato un potente scrollone alla lotta per la salvezza dalla retrocessione in Serie B. Lo scrollone è determinato dalla vittoria per 2-0 al Picco contro il Cagliari di Walter Mazzarri. Un due a zero maturato nel secondo tempo grazie ai gol di Martin Erlic al 55′ e a quello di Rey Manaj al 74′

Con questa vittoria lo Spezia è salito a 29 punti, 8 vittorie, 5 pareggi e 16 sconfitte la statistica completa ma, soprattutto a +7 dal Venezia. La salvezza, con nove giornate da disputare, non è cosa fatta. Ma di certo è stato messo un masso importante per la sua costruzione.

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Protagonista di questa fase del club ligure è Martin Erlic, 24 anni lo scorso 24 gennaio, difensore centrale croato allo Spezia dal 2018.  Dal 2021 il difensore è di proprietà dal Sassuolo che lo ha acquistato per 4 milioni di euro lasciandolo un altro anno in prestito in Liguria per fargli completare il percorso di crescita.

Spezia, Martin Erlic ed il passato da pastore

Martin Erlic - Instagram
Martin Erlic (Foto Instagram)

Un percorso di crescita iniziato con 27 presenze nell’anno della Promozione in Serie A, proseguito nel primo anno dello Spezia nel massimo campionato nazionale ed in via di conclusione nel 2021-2022 dove Erlic, ad oggi, ha messo insieme 22 presenze e due reti. Una al Verona il giorno della Befana e quella pesantissima al Cagliari il 12 marzo.

Un percorso di crescita che parte da lontano e precisamente da Zara centro di 75000 abitanti sulle sponde croate dell’Adriatico e da una famiglia che lo ha sempre spinto e sostenuto nella sua scelta di diventare calciatore professionista.

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Una spinta ricambiata dal ragazzo che, come riporta l’edizione de La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, ha svolto diversi lavori per aiutare la famiglia e tenere vivo il proprio sogno. Compreso quello di pastore. “Mio padre è stato in guerra cinque anni – spiega Erlic – i fratelli grandi sono cresciuti sotto le bombe ed io aiutavo come potevo. Allevavo pecore”.

A 12 anni l’addio a casa, l’occasione con la Dinamo Zagabria e da li il percorso verso il calcio professionistico. Ora la grande rivincita. Ma con i piedi ben piantati per terra, “Finito il calcio aprirò un bar o un ristorante”, ed un futuro importante tutto da scrivere.

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