L’aspra eliminazione dalla Champions League del Paris Saint Germain per mano del Real Madrid rimette in discussione tutti i piani della società, a partire della conferma di Messi e Neymar
E’ un giovedì sportivamente drammatico quello che si vive sull’asse tra Parigi e Doha. Un giovedi dove l’umore, dopo l’inopinata eliminazione della Champions League per mano del Real Madrid, è ancora meno sereno di quello del minuto 94 della sfida del Bernabeu.
Per l’ennesima volta il Paris Saint Germain di Al-Khelaifi ha fallito l’assalto alla coppa dalle grandi orecchie. E stavolta lo ha fallito con una squadra tecnicamente perfetta con il tridente delle meraviglie Mbappè, Messi e Neymar.
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Per il club francese diventano cosi dieci assalti infruttuosi, assalti in cui il massimo risultato è la finale di Lisbona del 2020 persa 1-0 contro il Bayern Monaco. Per i super campioni Messi e Neymar, di contro, il settimo assalto a vuoto, tanto con il Barcellona quanto con il Paris Saint Germain. Quasi una maledizione.
Joan Laporta studia il ritorno di Messi a Barcellona
Ma, come noto, a questo livello di professionismo non esistono sfortuna e maledizioni ma semplicemente l’incapacità di rendere un gruppo di campioni una squadra. Lo sa bene Lionel Messi, anche più di Neymar, che negli Anni d’oro del Barcellona di Guardiola e Luis Enrique, grazie ad un collettivo superlativo, ha messo in bacheca 10 vittorie di Liga, 4 Champions League e 3 Coppa del Mondo per Club.
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Messi che, dopo il passaggio al PSG, non ha mai fatto mistero dell’amarezza di aver lasciato il Barcellona e di non avere, per questo motivo, legato a fondo con i compagni. Il litigio di Madrid con Verratti è solo la punta dell’iceberg.
Si fa strada cosi, secondo le nostre informazioni, confrontate con qualificate fonti catalane, il clamoroso dietrofront. Messi, 35 anni il prossimo 24 giugno è legato al PSG fino al 30 giugno 2023 da un contratto fuori mercato, 30 milioni di euro netti per il primo anno che può salire a 40 nella seconda stagione.
Messi in questi mesi ha parlato spesso con Laporta che lo riporterebbe volentieri a casa. Ma l’operazione si può fare solo ad alcune condizioni. La prima è quella per cui La Pulga convince il PSG a pagare almeno la metà dell’ingaggio. La seconda è se il club blaugrana chiude gli accordi commerciali in fieri con Spotify e con il fondo di investimento Cvc Capital Partners. La terza è legata al tentativo, ormai scoperto, di portare al Camp Nou il bomber Erling Haaland. Le due operazioni ad oggi non sono compatibili.