Ben 75 anni fa apriva gli occhi per la prima volta a questo mondo una delle leggende più affermate della storia del Torino: di chi si tratta.
Il Torino, club guidato da Urbano Cairo non ha raggiunto finora i traguardi tanto agognati dal tifo granata, come accadeva un tempo.
La scritta “Grande Torino” ad oggi campeggia tra le documentazioni dell’impianto sportivo del capoluogo piemontese, mentre la maggior parte degli appassionati vive ancora di quei ricordi indelebili e impossibili da cancellare.
Il “Gallo” Belotti e pochi intimi al suo seguito stanno cercando di riportare la squadra a fronteggiare le più grandi realtà di Serie A. Il rendimento altalenante sul campo e le cessioni di lustro che si verificano ogni anno lasciano immaginare un ‘Toro’ tutt’altro che volenteroso di riscrivere la storia.
Una storia indimenticabile per i protagonisti di una corazzata ineguagliabile, capace di prendere le redini del gioco e con qualità governare la manovra, costringendo gli avversari ad inseguire.
Tra i protagonisti della “Hall of Fame” di quell’epoca, oggi ci fermiamo per ricordare un’icona pragmatica della storia granata, condottiero e trascinatore di grandi successi. Una leggenda che nasceva ben 75 anni fa
Avete capito bene! Oggi avrebbe compiuto 75 anni una delle icone, simboli autentici che fecero grande il Torino Calcio e resero appetibile la sua storia.
Lui non ha mai avuto bisogno di presentazioni e anche quando figurava negli studi televisivi sportivi ‘insegnava’ a masticare perfettamente lo sport più amato al mondo.
L’indimenticabile Emiliano Mondonico era malato da tempo di tumore ma di lui conserviamo solo ricordi belli. Il personaggio della cosiddetta “sedia alzata” per protesta contro l’operato subdolo della terna arbitrale in Europa contro l’Ajax ha vestito la maglia del Torino per due anni contribuendo a risultati storici per il club.
Poi la carriera da allenatore per la svolta decisiva, durante la quale riuscì ad alzare al cielo l’ultimo trofeo granata, ovvero la Coppa Italia 1992/1993.
La speranza del tifo granata ad oggi resta quella di vedere altre figure leggendarie come Mondonico calcare il prato del “Grande Torino” e riportare il club a stazionare tra le zone di alta classifica.