Il Torino di Urbano Cairo ha ricevuto la sentenza del Tribunale sulla grana abbonamenti ai danni dei tifosi: pesanti conseguenze in vista.
Al gioco convincente e dinamico di Juric non corrisponde un operato amministrativo-legale all’altezza della situazione. In casa Toro, da un po’ di anni a questa parte teneva banco la questione legata agli abbonamenti dei tifosi.
In particolare ci riferiamo alla stagione 2019/2020 dove Urbano Cairo e soci si erano trovati di fronte ad una richiesta di rimborso da parte di alcuni sostenitori.
Nonostante la ‘grana’ durata quasi tre anni, il tifo granata non ha mai smesso di farsi sentire sugli spalti. Eppure si tratta di una delle vicende fuori campo più uniche che esclusive risalenti a quella terribile stagione di Serie A che vide i tifosi d’Italia e del mondo costretti a seguire la propria squadra del cuore sul divano di casa, a causa della pandemia.
Quell’anno molti ultras che avevano sottoscritto l’abbonamento stagionale all’Olimpico ‘Grande Torino’ avevano avanzato la richiesta di rimborso delle gare impossibilitate alla visione dal vivo dello spettacolo
La dinamica legata agli abbonamenti della stagione di Serie A 2019/2020 ha tagliato le gambe al club granata del Torino.
Urbano Cairo, numero uno della società piemontese aveva sollecitato l’articolo 88 del Decreto Legislativo n.18/2020, per evitare di incorrere al risarcimento di 7 partite di quella stagione segnata dal Covid e dalle gare disputate a porte chiuse, rimaste scevre di timbro sulla tessera degli abbonati.
La richiesta di risarcimento fu avanzata al tempo da ben 10 tifosi del Torino che respinsero la proposta di avvalersi di un voucher da spendere per eventi di vario stampo, proposto da Cairo.
L’abbonamento sottoscritto alle partite di Serie A si avvale di una documentazione e di un regolamento ben specifico che vale solo ed esclusivamente per quel tipo di eventi.
Con questa postilla regolamentare i dieci tifosi del Torino hanno avuto l’appoggio del ‘Giudice di Pace’ del tribunale che ha condannato Cairo e soci al risarcimento del valore effettivo previsto in denaro (più spese legali), delle partite ai quali tifosi era stato negato l’accesso per ovvi motivi.