In occasione della Festa della Donna quattro calciatrici della Sampdoria Women hanno letto messaggi di alcuni haters apparsi sui canali social ufficiali dei blucerchiati
Nel 2022 c’è ancora chi considera il calcio un gioco soltanto da uomini. Come se ci fossero sport per maschi e sport per femmine. Come se le solo le ragazze potessero indossare un tutù da ballerine di danza classica e i ragazzi cimentarsi soltanto con attività definite più “maschie” come la boxe.
In un mondo che fortunatamente sta cambiando c’è ancora bisogno di un giorno come la Giornata Internazionale della Donna. Proprio per sensibilizzare uomini e donne sul tema della parità di genere quattro giocatrici della Sampdoria Women, squadra che milita nella massima serie del campionato di calcio femminile, ci hanno messo la faccia.
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Veronica Battelani, Melania Martinovic, Elena Pisani e Yoreli Rincón hanno letto alcuni commenti sessisti e discriminatori apparsi sui canali social ufficiali del club di Genoa.
Tra i vari insulti c’è stato chi ha voluto indagare sui gusti sessuali delle giocatrici del campionato di calcio femminile. Le blucerchiate hanno commentato interrogandosi sul fatto del perché c’è questa morbosità sull’argomento, visto che ognuno è libero di andare al letto con chi crede. Un dubbio che evidentemente riguarda solo le calciatrici ma che non nasce per i colleghi uomini.
“Il calcio è maschile. Nulla contro le donne. Il calcio fatto dalle ragazze non fa per me”. A questo commento Veronica Battelani ha risposto con un secco: “Sinceramente persone come te che guardano il femminile non ci servono”.
Una delle risposte più a tono è stata quella di Melania Martinovic a questo commento: “Ce ne sarà una che sa veramente giocare o le hanno ingaggiate solo per i video”. L’attaccante blucerchiata non ci ha pensato due volte e ha esclamato con estrema tranquillità: “Li metterei in campo con noi e vediamo se sono più bravi loro o siamo più brave noi”.
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Insomma c’è sempre più bisogno di iniziative come quelle lanciate dalla Sampdoria per abbattere uno stigma, che nei tempi odierni non ha ragione di esistere.