Guerra in Ucraina, Svyatik Artemenko, portiere professionista emigrato in Canada, lascia il calcio a 22 anni: “Devo difendere il Paese”.
Un calciatore professionista di origine ucraina la cui famiglia è immigrata in Canada quando era un ragazzino ha sospeso la sua carriera in campo per arruolarsi nell’esercito del suo Paese di origine. Il calciatore, che di ruolo fa il portiere e ha solo 22 anni, si chiama Svyatik Artemenko. Si trovava nel suo paese d’origine, che la sua famiglia ha lasciato per Winnipeg quando aveva due anni, per una prova con l’F.C. Podylla, una squadra della serie B ucraina.
Gli è stata fatta un’offerta per entrare nel club e aveva persino firmato un contratto il giorno prima che la Russia iniziasse il suo attacco all’Ucraina. Secondo quanto riferito, migliaia di ucraini si sono arruolati nell’esercito del paese poche ore dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato l’attacco. A lanciare un appello per spingere i giovani ucraini ad arruolarsi è stato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE -> Ucraina, Figc contro la guerra: il gesto per le prossime partite
Questi ha lanciato un messaggio alla nazione e Artemenko, spinto dal suo orgoglio nazionale, lo ha raccolto, scegliendo così di lasciare il calcio per difendere la patria d’origine dall’aggressione russa. Una vicenda che non è isolata, come dimostrano i tre sportivi morti nelle scorse ore in Ucraina, due dei quali si erano appunto arruolati immediatamente quando è arrivato l’appello del presidente.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE -> Ucraina, uccisi in guerra 3 sportivi: “Gli eroi non muoiono mai”
“Sono venuto qui per il calcio, ma il calcio è stato cancellato a causa della guerra, quindi voglio tornare su quel campo da calcio qui e l’unico modo per farlo è porre fine alla guerra”, ha detto Artemenko in una video intervista rilasciata nei giorni scorsi con la canadese CBC. Artemenko ha detto alla CBC che quando ha informato la sua famiglia e gli amici della sua decisione, erano preoccupati. Hanno evidenziato che forse sarebbe dovuto tornare in Canada per evitare di arruolarsi. “Non avevo minimamente il pensiero nella mia testa di andarmene o fuggire dal paese”, ha aggiunto Artemenko all’agenzia di stampa canadese.