Roman Abramovich spiazza i tifosi del Chelsea e decide di punta in bianco di vendere il club: cosa c’è di vero dietro la sua decisione.
La notizia ‘bomba’ che circola in queste ore in casa Chelsea è l’addio di Roman Abramovich dal timone del club londinese.
In molti tra il tifo dei Blues si sono chiesti come mai l’oligarca russo abbia preso questa clamorosa e inattesa decisione che piomba come un fulmine a ciel sereno sul cielo inglese.
In corrispondenza dell’inizio della guerra e degli attacchi russi in Ucraina per una guerra ingiustificata e voluta da Vladimir Putin è arrivata la notizia che ha scosso il calcio inglese. Il magnate Roman è stato addirittura coinvolto nei ‘negoziati’ per gli accordi di pace tra i rappresentanti al tavolo delle due nazioni.
Poche ore dopo è arrivato l’annuncio di persona tramite comunicato scritto da parte del miliardario russo. Il governo inglese aveva imposto un divieto di ingresso nel Paese all’oligarca per le bombe che tuttora piovono inspiegabilmente in Ucraina.
Da Roman alcuna risposta a riguardo se non un lungo messaggio dove giustifica l’addio parlando direttamente dall’interno del suo cuore
Roman Abramovich dice addio al Chelsea: la spiegazione nel comunicato
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Dopo quasi venti anni di attività al timone del prestigioso club londinese del Chelsea, l’ormai ex patron e magnate russo, Roman Abramovich lascia la ‘nave’ del club reduce dal successo in Coppa Intercontinentale.
Il ‘Mondiale per Club’ è stato soltanto l’ultimo dei 21 trofei messi in cascina dall’oligarca da quando sedeva (fino all’annuncio di ieri) sulla tribuna d’onore dello Stamford Bridge. Non sarebbe comunque stato facile almeno in questo periodo mettere piede nella tana della sua ‘creatura’ inglese, appena proposta ai futuri investitori per una cifra vicina ai 3,3 miliardi di euro.
La guerra in atto in Ucraina sta tagliando le gambe ai più abbienti del Paese guidato da un odiatissimo Vladimir Putin: tra questi figura anche l’oligarca, forte della presunta amicizia che lo lega allo zar russo e di un patrimonio pari a 13,8 miliardi di dollari che vale la posizione numero “113” tra gli uomini più ricchi del pianeta.
La decisione di togliere il ‘disturbo’ in casa Chelsea potrebbe essere dettata da affari bellici ai quali tener conto da qui ai prossimi mesi. Ma a giudicare dalle sue toccanti parole riportate in un lungo comunicato ufficiale d’addio, le motivazioni di lasciare la ‘nave’ in mano ad un destino ignoto sarebbero ben altre.
Così, Roman Abramovich giustifica in uno stralcio le ragioni di un addio che separa i Blues dal suo presidente più vincente della storia:
…Per favore, sappiate che questa è stata una decisione incredibilmente difficile da prendere e mi addolora separarmi dal Club in questo modo. Tuttavia, credo che questo sia nel migliore interesse del Club…
Insomma non si tratta di una questione di affari, ne di soldi che d’altronde non ne avrebbe neppure così tanto bisogno. Alla base della decisione di lasciare di punta in bianco il club, però si intravede il cuore nobile dell’imprenditore russo, al di fuori di ogni spargimento di sangue o campo di battaglia.
Si tratta di una fondazione benefica che lo stesso magnate russo ha autorizzato come da comunicato e di una raccolta fondi che ne verrà, da donare a tutti i parenti delle vittime della guerra in Ucraina che sta terrorizzando il mondo.
Una decisione insomma che ha davvero del clamoroso e che quasi nessuno si aspettava soprattutto dopo il coinvolgimento dell’ormai ex patron del Chelsea negli affari di stato tra la Russia e l’Ucraina.